Economia

Btp, rendimenti alle stelle: vendere o comprare? Ecco che cosa conviene di più

di Redazione Economia

I piccoli investitori italiani hanno già iniziato a mostrare segni di fiducia verso i titoli emessi dal governo

Btp, vendere o comprare? Ecco che cosa conviene di più fare con le obbligazioni

I rendimenti sul debito italiano raggiungono livelli che non si vedevano da anni. Dietro a questo picco ci sono le tensioni geopolitiche che attanagliano il mondo, terribilmente aggravate dal nuovo conflitto in Israele, insieme all’inflazione che non molla la presa e le conseguenti preoccupazioni dei mercati.

Questa settimana, come riporta il Messaggero, il Tesoro ha collocato titoli a 3, 7 e 20 anni con rendimenti tutti in crescita. Il Btp triennale è stato assegnato con tassi in aumento di 7 centesimi al 3,93%, ai massimi da settembre 2012. Il titolo a 7 anni è salito di 16 centesimi al 4,37% e il ventennale con rendimenti sopra il 5%.  

Nei giorni scorsi anche il Btp decennale era arrivato a toccare, per la prima volta da novembre 2012, la soglia del 5% in un contesto di vendite generalizzate sul mercato obbligazionario, messo sotto pressione dalla prospettiva di un lungo periodo di tassi alti. Con la Fed che, già nella riunione del primo novembre, è attesa ad un nuovo ritocco. Non un caso isolato comunque. Anche il Bund tedesco decennale tedesco ha segnato nuovi massimi, raggiungendo il 3% (2,9% a fine giornata), per la prima volta in 12 anni.

E i piccoli investitori italiani hanno già iniziato a mostrare segni di fiducia verso i titoli emessi dal governo. Il Btp Valore, collocato la settimana scorsa, ha continuato ad esempio a raccogliere l'apprezzamento e i risparmi di molti cittadini, alla ricerca di rendimenti che compensino l'erosione del potere di acquisto dell'inflazione. Anche la seconda edizione del titolo del Tesoro destinato agli investitori retail è infatti andata a gonfie vele, raccogliendo oltre 17 miliardi di euro, appena un miliardo in meno della prima emissione. Il Tesoro ha confermato i tassi (4,1% per i primi tre anni, 4,5% negli ultimi due, con un premio dello 0,5% per chi porta il titolo a scadenza) che offrono un rendimento medio annuo fino al 4,36%, pagato con cedola trimestrale.

I rendimenti obbligazionari, con la prospettiva di un prolungato periodo di tassi alti, restano intanto sui massimi da un decennio e rendono i rendimenti attraenti per i risparmiatori, dopo anni di tassi molto bassi. Come scrive il Messaggero, chi invece ha acquistato Btp prima della fiammata dell'inflazione si ritrova con perdite pesanti in conto capitale. In questo caso può quindi valere la pena incassare le cedole, anche se molto più basse rispetto ai livelli attuali dei tassi, e aspettare la scadenza per recuperare il capitale investito.