Economia
La Merkel doma il Bundestag. Solo 50 dei suoi le votano contro
La Germania chiude al taglio del debito greco, ma apre a un suo alleggerimento con un allungamento delle scadenze. Lo ha detto il ministro della Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble parlando davanti al Bundestag, che ha approvato il piano di salvataggio da 86 miliardi di euro di Atene. L'atteso voto favorevole è arrivato con un'ampia maggioranza: 454 favorevoli, 113 contrari e 18 astensioni. L'esito pareva scontato, tuttavia c'era attesa per capire quanti fossero i dissidenti nel partito della Cancelliera Angela Merkel: la maggioranza di governo conta su 504 dei 631 deputati, solo una cinquantina dei 311 eletti tra le fila del partito della Merkel ha voltato dunque le spalle alla Cancelliera.
Prima del voto al terzo piano d'aiuti, il falco Schaeuble era intervenuto spiegando che "la decisione sulla Grecia non è facile, ed è giustamente stata molto discussa" anche perché "fino a una anno fa la Grecia era sulla buona strada", ma "sarebbe irresponsabile non usare l'opportunità di un nuovo inizio": "Votate per l'approvazione degli aiuti".
Il ministro, però, ha anche messo dei paletti al piano. Innanzitutto è "irrinunciabile" e "cruciale" la partecipazione del Fmi al nuovo programma di aiuti alla Grecia che deciderà "a ottobre il suo coinvolgimento nel programma", poi ha ribadito l'impossibilità di tagliare il debito: "A ottobre, alla luce dei pagamenti attuali, si potranno trarre dei giudizi. Sono sicuro che potremmo osservare un miglioramento della situazione e, se sarà necessario, ci sarà un alleggerimento del debito, attraverso un allungamento delle scadenze".
Oggi, intanto, anche l'Olanda vota sul salvataggio di Atene e il premier Mark Rutte non esclude un possibile voto di sfiducia nei confronti del suo governo di centrodestra. A chiedere la sfiducia dell'esecutivo sarà il parlamentare di estrema destra ed euroscettico Geert Wilders. Difficile però che la mozione passi, visto che il partito liberale del premier, riunitosi a porte chiuse, ha deciso di appoggiare gli aiuti alla Grecia (all'Olanda spettano 5 miliardi di euro), benchè in precedenza gli stessi liberali avevano assicurato che non avrebbero sborsato una lira senza la partecipazione del Fmi al programma e in campagna elettorale si fossero impegnati a non concedere nuovi aiuti ad Atene.