Economia
Cina va a picco. Banca Centrale: "Garantiamo i fondi per la stabilità"
La bolla della borsa cinese, che in 12 mesi era cresciuta di oltre il 150% fino al picco del 12 giugno scorso, e' scoppiata. La borsa di Shanghai, dopo aver aperto registrando un tonfo del 6,97%, ha solo parzialmente ritracciato segnando al momento un crollo del 4,85%. Una perdita di oltre il 30% in meno di un mese. Il tutto nonostante le misure adottate dalle autorita' cinesi e la sospensione - riferisce il Financial Times - di 1.476 titoli (pari a meta' del listino) dagli scambi nelle due grandi borse cinese, Shanghai e Shenzen che cede il 4,03 . Sulla stessa linea Hong Kong: l'Hang Seng che in apertura perdeva il 4,74 %, ora cede il 4,27%. Il tutto mentre la Banca Centrale cinese ha annunciato che garantira' la liquidita' necessaria per stabilizzare i mercati borsistici cinesi e per scongiurare rischi sistemici. Lo riferisce l'agenzia ufficiale Xinhua.
Ma il pessimismo regna sovrano sui mercati cinesi tanto che la commissione di controllo che regola il mercato borsistico (China Securities Regulatory Commission) ha avvertito prima dell'avvio delle contrattazioni che sui mercati sta prevalendo "un clima di panico irrazionale". A sua volta anche la borsa di Tokyo si sta facendo contagiare dalle pesantissime perdite con cui hanno aperto i mercati cinesi. Al momento l'indice Nikkei a meta' mattinata sta cedendo l'1,6% a quota 20.042,25. La crisi finanziaria in Cina e', secondo un'analisi del Daily Telegraph, il vero problema, rispetto "pantomima greca". Secondo Jeremy Warner, vicedirettore e analista economico del Telegraph, "mentre gli occidentali si stanno concentrando sulla Grecia, una crisi finanziaria potenzialmente molto piu' significativa si sta sviluppando dall'altra parte del Mondo. Quella che alcuni stanno iniziando a chiamare il 1929 cinese", da nome della piu' celebre crisi economica del secolo scorso, "che innesco' la grande depressione".
Tokyo chiude in forte perdita, Nikkei -3,14% - La bufera che sta facendo calare a picco la borsa di Shanghai travolge anche Tokyo. L'indice Nikkei chiude in perdita del 3,14% a 19.737,64 punti , ai minimi da sette settimane. Tra i titoli piu' penalizzati quelli delle aziende nipponiche con la maggiore esposizione sul mercato cinese. Hitachi Construction perde intorno al 3,5% e Komatsu il 5%. Il terremoto cinese colpisce anche i prezzi delle materie prime e quindi quelli di trading house come Mitsubishi e Sumitomu.
Banca Centrale, garantiamo fondi per stabilizzare borsa - La Banca Centrale cinese ha annunciato che garantira' la liquidita' necessaria per stabilizzare i mercati borsistici cinesi e per scongiurare rischi sistemici. Lo rifeirsce l'agenzia ufficiale Xinhua su twitter.
Pechino a societa' Stato, stop vendite azioni, comprate - Da Pechino giunge un ulteriore segnale del panicl dilagante sui mercati borsistici locali. La Commissione che controlla i 112 colossi imprenditoriali di proprieta' dello Stato ha ordinato loro di non vendere azioni loro o delle loro controllate "durante questa inusuale volatilita'" del mercato. Anzi. La "Assets Supervision and Administration Commission of the State Council" ha inevce ordinato loro di acquistare azioni delle societa' che controllano per stabilizzare il valore delle loro azioni. L'annuncio viene dopo che per l'ennesima seduta le borse di Shanghai e di Shenzen come quella di Hong Kong stanno registrando fortissime perdite: al momento Shangai, che ha aperto con un calo del 7% cede il 3,88%. Mentre Hong Kong perde il 4,18. A nulla e' valso finora l'annuncio della Banca Centrale di nuove inizieni di liqquidita' e la sospensione di 1.476 titoli (la meta' del listino) per arginare il crollo. Dal picco raggiunto il 12 giugno scorso, quando la borsa si Shanghai ha guadagnato oltre il 150%, in totale i mercati cinesi hanno perso in meno di un mese oltre il 30% del loro valore.
Borsa: tenta rimbalzo (+1,29%), bene energia - Prima parte di mattinata in rialzo a Piazza Affari. In linea con gli altri listini europei e in attesa di sviluppi sulla crisi greca, Milano tenta il rimbalzo dopo i due scivoloni consecutivi e malgrado il tonfo dei mercati asiatici. A circa un'ora dall'avvio delle contrattazioni, l'indice Ftse Mib segna un +1,29% a 21.228 punti, mentre l'All Share guadagna l'1,11%. Sul paniere principale, positivi i bancari: Mps +2,1%, Unicredit 1,9% e Intesa sp +1,2%. Bene anche gli energetici, con A2a +2%, Eni e Saipem +1,4%. Contrastati gli industriali: Fca -0,7% e Cnh +1,2%. Giu' il lusso con Ferragamo -2,4%, Tod's -2,3% e Yoox -1,3%. In rialzo Salini Impregilo (+2,4%) che costruira' uno stadio in Qatar in vista dei Mondiali di calcio del 2022.