Complotto internazionale contro Renzi? Quegli editoriali al veleno...
Vuoi vedere che i poteri forti internazionali si stanno coalizzando per fare un nuovo blitz sullo stile di quello orchestrato nel novembre del 2011 contro Silvio Berlusconi? Non sono paranoie da fantapolitica, ma ragionamenti che ieri a Palazzo Madama fra i conciliaboli Dem post intervento di Renzi facevano alcuni senatori del Pd. Ragionamenti con qualche fondamento, perché se si mettono insieme tutti gli editoriali con cui da venti giorni l'autorevole stampa internazionale, da Financial Times a Frankfurter Allgemeine e New York Times, sta impallinando il governo Renzi proprio mentre Roma ha sguainato ormai da due mesi a questa parte la sciabola contro Bruxelles per la flessibilità, il fuoco di critiche può non apparire casuale.
Senza contare che alla vigilia di un importante Consiglio europeo su Brexit, immigrazione e banche l'ex presidente del Consiglio, nonche ex coimmissario Ue, Mario Monti ha sferrato un attacco ferale alla politica estera di Renzi. E Monti fu proprio la testa d'ariete con cui Merkel e Obama diedero una spallata al governo dell'ex Cavaliere in pena crisi dello spread.
Che i custodi dell'ordoliberismo abbiano fiutato la minaccia Renzi per l'Europa che come promesso da Tsipras nel fine gennaio 2015 potrebbe ribaltare i principi a cui si ispira la politica economica tedesca e su cui si fonda l'impianto dell'Unione? Difficle dirlo, ma la tempistica con cui dai centri finanziari mondiali (Londra, New York, Francoforte) hanno attaccato Palazzo Chigi forse nel suo momento di maggiore debolezza dopo il ralenty dell'economia italiana e la disfatta politica sulle unioni civili è sorprendente. Il termometro dello scontro indica alta tensione e la minaccia del veto agitata ieri dal premier che l’Italia possa porre il veto al tentativo tedesco di mettere un tetto alla presenza di titoli di Stato nel portafoglio delle banche europee lo dimostra.