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Economia
Confindustria, la manina di Montezemolo pronta a giocare il jolly Maccaferri

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Mentre vacilla sempre di più in Confindustria, a soli tre giorni dalla scelta dei saggi, la candidatura Vacchi, che per ora ha i voti di Bologna, di Modena e di Ferrara, ma che registra invece un grosso punto interrogativo presso le altre territoriali del sistema dell'Aquilotto, Montezemolo corre ai ripari e prepara la candidatura del bolognese Maccaferri da far digerire però al presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca.

Perché la candidatura di Alberto Vacchi vacilla tanto che, secondo qualcuno, starebbe addirittura meditando anche il passo indietro? La presa di distanza dell'amica UniVarese che venerdì scorso ha fatto sapere di non appoggiare al momento alcun aspirante presidente ha due significati: la non condivisione della base varesina, più falco che colomba nella complesse tematiche delle relazioni industriali, della candidatura Vacchi e la presa di distanza da un'adesione che è più personale che del sistema lombardo. Ovvero quella di Alberto Ribolla, il presidente di Confindustria Lombardia che avrebbe, secondo le indiscrezioni, già contrattato con Vacchi una futura vicepresidenza, ma spaccando la terrotiriale regionale.

La candidatura vacilla non solo per l'outing holliwoodiano che ha infastidito una base molto attenta al galateo confindustriale e al nuovo regolamento della riforma Pesenti (bisogna attendere il bollino ufficiale dei saggi) ma anche per il doppio endorsement dell'accoppiata Cgil-Fiom e della politica (con l'ex premier Romano Prodi). Uscite in casa altrui che Confindustria, molto gelosa invece della propria autonomia, ha sempre mal tollerato.

Quello che poi sta anche nuocendo a Vacchi è soprattutto l'aver come grande mentore Montezemolo (pare che Vacchi stia telefonando a destra a manca per smentire il legame), past president che non ha lasciato un buon ricordo in Confindustria per l'esperienza di Italia Futura quando tanti imprenditori aderirono alla sua fondazione versando contributi convinti che si sarebbe fatto il partito degli imprenditori con LCdM premier. Esperienza poi naufragata con tutte le promesse e le aspettative del caso.

Così, secondo le indiscrezioni raccolte da Affaritaliani.it, in vista di una girata di spalle da parte del sistema, sembra che il numero uno di Alitalia oltre ad avere stipulato un patto con l'altro candidato Aurelio Regina per puntellare la corsa di Vacchi (vicepresidenza in cambio di un appoggio del Lazio - comprese le grandi partecipate iscritte come Enel Eni, Poste e Finmeccanica), abbia pronta sottotraccia una nuova candidatura. Ovvero quella dell’ex presidente degli industriali bolognesi Gaetano Maccaferri, socio d'affari di Regina nel Sigaro Toscano e vicepresidente nazionale di Confindustria, il quale nei giorni scorsi sembra sia andato anche a proporsi ad alcuni esponenti del giglio magico renziano.

 In settimana dovrebbe tenersi un incontro fra Rocca, Vacchi e Regina per sancire l'operazione. Ma a cosa punterebbe Montezemolo nel suo disegno di rilancio di Italia Futura 2.0, passando prima per la conquista di Confindustria? Sembra che LCdM abbia chiesto di poter dire la propria  sul nome del nuovo direttore generale di Viale dell'Astronomia e sull'eventuale nuova direzione del Sole 24 Ore e del Centro Studi della Confidustria (assieme anche a una vicepresidenza per la toscana Antonella Mansi, sua sodale).

E Rocca? Oltra a preparare il proprio futuro al termine del secondo biennio di presidenza di Assolombarda, la possibilità di fare il salvatore della patria in una eventuale generale chiamata alle armi nel caso in cui gli altri candidati non riescano a superare le forche caudine dei saggi, con il sistema a rischio stallo. La nomina dei saggi sta per arrivare e i "notai" di Viale dell'Astronomia potrebbero ricevere per posta dal 28 in poi anche le autocandidature dei big Storchi, Boccia e Bonometti.

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