Economia
Confindustria, Marenghi si ritira. Orsini ha i voti per superare il quorum
Antonio Gozzi staccatissimo tra il 12 e il 14%. L'ex presidente di Federlegno ha a disposizione 183 voti complessivi
Confindustria, Marenghi si ritira. Orsini ha i voti per superare il quorum
Alberto Marenghi si ritira dalla corsa alla presidenza di Confindustria. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, l’attuale vicepresidente di Viale dell’Astronomia – che figurava tra i quattro candidati per il post-Carlo Bonomi – ha ufficializzato la sua rinuncia ai saggi. Una decisione ampiamente prevedibile: l’imprenditore mantovano poteva contare su un numero di voti che oscillava tra il 2,5 e il 5%. Decisamente troppo poco per poter ambire ad arrivare al “taglio” del 21 marzo, quando i saggi decideranno chi ammettere alle votazioni previste per il prossimo 4 aprile.
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Al momento appare sicura la presenza di Edoardo Garrone, che ha già potuto certificare il superamento della soglia del 20%. Il quorum verrà stabilito sulla base del numero complessivo di voti. In base a quanto Affaritaliani.it ha potuto ricostruire, il numero minimo sarà di 850, mentre il massimo di 881 in base a quanti saranno totalmente in regola con tutti gli adempimenti, in particolare in materia di pagamento dei contributi all’associazione.
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Antonio Gozzi, nonostante il tentativo di “autopromuoversi” si fermerebbe al momento intorno al 12,5%, con la possibilità di raggiungere il 14. E la rinuncia di Marenghi non si tramuterebbe automaticamente in voti destinati al patron di Duferco. Federchimica non ha ancora deliberato e il solo Paolo Lamberti ha detto che – se ammesso – voterà per Gozzi il prossimo 4 aprile. Diversa invece la situazione di Emanuele Orsini. Secondo indiscrezioni raccolte da Affaritaliani.it, l’attuale vicepresidente di Confindustria avrebbe certificato 183 voti, che sarebbero sufficienti sia nel caso i voti complessivi siano 850, sia che arrivino a 881. Tra l’altro, trovano conferme le voci che vorrebbero la Piccola Impresa ancora spaccata. In questo senso, molto si capirà dopo il 21 marzo: se Gozzi non dovesse essere ammesso, automaticamente i “piccoli” potrebbero decidere chi scegliere.