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Economia

“Con riferimento al perimetro Italia, nelle strutture gestite dal gruppo Kos erano presenti, al momento di massima diffusione, circa 900 ospiti con test positivo a Covid 19, di cui circa il 75% nelle struttura Rsa, il 20% in reparti che sono stati dedicati a pazienti Covid 19 su richiesta delle autorita' sanitarie, e la restante parte nelle strutture di Riabilitazione”. In assemblea, Cir in risposta alle domande di un socio, alza il velo sui numeri del coronavirus che hanno interessato Kos, la controllata della famiglia De Benedetti attiva nel business delle residenze sanitarie assistenziali per gli anziani.

“Per effetto della pandemia, nei due mesi di maggiore emergenza il tasso di mortalità nelle strutture è risultato significativamente superiore rispetto ai tassi di mortalità normalmente registrati in altri anni. Per quanto riguarda i dipendenti, - aggiunge il gruppo - al raggiungimento del picco si contavano circa 350 casi positivi ed un decesso legato a Covid-19”. Oltre confone, invece, la diffusione dei contagi nelle strutture residenziali per anziani gestite da Kos in Germania attraverso la controllate Charleston è stato molto più contenuto, raggiungendo il picco di 19 casi intorno alla metà di aprile. 

“Il settore in cui opera Kos e il piu colpito dagli effetti primari della pandemia. L'esperienza comune delle strutture sanitarie pubbliche e private in Italia e all'estero ha purtroppo evidenziato quanto sia difficile fermare i contagi nelle residenze, in un contesto di estremo stress del sistema sanitario. Anche le strutture di Kos hanno affrontato e ancora affrontano una durissima prova”, ha commentato il presidente di Cir Rodolfo De Benedetti, presidente di Cir, parlando all'assemblea dei soci della holding, e illustrando la situazione della controllata (tra i soci c’è anche il fondo F2i) attiva nel settore Ltc che in Italia e in Germania - ha aggiunto il manager - “si prende cura ogni giorno di più di 11.000 pazienti grazie al lavoro di oltre 11.000 tra medici, infermieri, operatori sociosanitari, tecnici e di 2.000 liberi professionisti”.

“Al fine di monitorare il personale e i pazienti e di arginare quanto piu possibile la diffusione del virus nelle strutture, Kos si è dotata di strumenti di diagnosi rapida del virus. Sono stati sottoscritti accordi con diversi laboratori privati autorizzati per l'esecuzione degli esami sui tamponi, e sono stati acquistati 31.000 test rapidi anticorpali, che possono essere utilizzati nelle strutture dallo stesso personale sanitario, e l'attrezzatura per eseguire test quantitativi per una capacita produttiva di oltre 1.500 determinazioni al giorno. Inoltre, sono stati acquisiti la strumentazione e i reattivi per l'effettuazione diretta”, ha precisato De Benedetti.

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