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Economia
Coronavirus, Allegro: “Dl? Andare oltre debito, si rischia default imprese”

Fisco, Ivo Allegro (Osservatorio italiano Partecipate pubbliche e AD di Iniziativa): “Prossimo decreto dovrà agire sul carico fiscale e altre misure strutturali, serve approccio strategico che vada oltre il debito per evitare default imprese”

Il lockdown, disposto per arrestare la diffusione del Covid 19, rischia di produrre effetti devastanti per le imprese italiane. Il blocco delle attività produttive e commerciali, a cui si somma anche il calo dei consumi, minaccia di far precipitare il nostro Paese nell'incubo di una profonda crisi economica.

"Le imprese italiane sono a rischio default. Per evitare che il post Coronavirus si trasformi in una Caporetto per l'economia, nel prossimo decreto il Governo dovrà usare opportunamente la leva fiscale riducendo il carico sulle imprese per favorire la capitalizzazione. Il vero tema strategico sono le perdite generate dal fermo sanitario causate dal lockdown, che non si possono fronteggiare solo con il debito". Ad affermarlo è Ivo Allegro, membro del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio italiano sulle partecipate pubbliche, Consigliere di Giunta Assoconsult e amministratore delegato di Iniziativa, società di consulenza leader nei settori corporate finance, fondi strutturali Ue e gestione di asset per pubbliche amministrazioni locali e territoriali.

I dati riportati da Allegro delineano un quadro allarmante: "Analizzando i bilanci 2018, ultimi disponibili, di 247.629 società di capitali significative, con fatturato sopra 750.000 euro, si evince che solo 76.310 (31%) avevano una redditività operativa lorda superiore al 10%. Inoltre, 169.285 erano meno redditizie e ben 31.865 (quasi il 13%) evidenziavano già un indebitamento al di sopra del livello di guardia, dato che sale a 38.781 (15,7%) considerando tutte le imprese del campione".

Secondo Allegro "con il drastico calo del fatturato atteso per il 2020 e la connessa forte diminuzione di redditività, la crescita dell’indebitamento, pari anche al 25% del fatturato così come previsto dal DL 23, rischia di innescare una miscela esplosiva. Sebbene oggi molte imprese presentino indicatori di solvibilità che sconsiglierebbero l’assunzione di nuovo debito, l’unica ricetta proposta per far fronte alla crisi sembra essere proprio questa".

"Oltre ad agire sulla leva fiscale occorre intervenire per rafforzare la resilienza delle imprese con misure a sostegno della libera iniziativa economica - prosegue - pertanto è necessario snellire la burocrazia, rendendo le norme più chiare, tempestive e meno approssimative. Non mi riferisco solo ai DL 17 e 23 ma più in generale al modo di legiferare, basti pensare che a distanza di 4 anni il Codice degli Appalti è ancora largamente incompleto. Serve, dunque, una visione strategica volta a garantire una gestione amministrativa più efficace e una ottimizzazione della leva fiscale. Solo così le imprese potranno contare su risorse reali e i lavoratori su un’occupazione futura."

In questa fase "è prioritario adottare misure straordinarie a favore delle imprese, piuttosto che affrontare il problema della disoccupazione con interventi assistenziali.  Mi auguro che il Governo mostri maggiore coraggio e creatività adottando misure orientate alla semplificazione delle regole, ampliando le compensazioni fiscali e intervenendo su un fisco troppo opprimente. È il momento per attuare interventi a carattere strutturale al fine di favorire la capitalizzazione delle imprese, l’accorpamento e crescita dimensionale delle PMI, lo sviluppo di operazioni di debito ibride mediante strumenti finanziari che vadano ben oltre i 72 mesi previsti attualmente".

"Il tessuto imprenditoriale italiano non può vivere alla giornata - conclude Allegro - ma deve essere messo nelle condizioni di poter avviare la ripresa anche per non perdere terreno con i competitor internazionali che non solo erano più avanti prima del Covid, ma non si sono mai fermati e ora sono già ripartiti. La crisi generata dalla pandemia sanitaria deve essere l'occasione per rivedere anche la politica tributaria ed industriale, nella prospettiva di garantire il rilancio delle filiere manifatturiere e far ripartire un Paese pesantemente indebolito da un’emergenza economica che, se non affrontata nel modo giusto, rischia di lasciare sul campo drammatiche conseguenze".

 

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