Economia

Coronavirus rallenta l’indagine Ue dell’Opa EssilorLuxottica su GrandVision

di Luca Spoldi

Il gruppo controllato da Leonardo Del Vecchio spera di farcela entro il 31 luglio, altrimenti dovrà pagare 108 milioni di sovrapprezzo

L’epidemia di coronavirus rischia di causare un’altra grana a Leonardo Del Vecchio. Dopo che il 27 marzo EssilorLuxottica aveva dovuto ritirare la guidance 2020 pubblicate appena 21 giorni prima, spiegando di non avere “una visibilità sufficiente per fornire una valutazione sulla portata complessiva dell’impatto del Covid-19, data la situazione instabile” in particolare in “intere aree di Europa e Stati Uniti”, proprio i lockdown adottati nel vecchio e nel nuovo continente rischiano di non far arrivare per tempo il previsto via libera all’acquisizione da 7,2 miliardi di euro annunciata il 31 luglio dello scorso anno della catena distributiva GrandVision Nv (7.095 negozi distribuiti in oltre 40 stati, oltre 37 mila dipendenti ed oltre 3,72 miliardi di euro di fatturato e 237 milioni di utile lo scorso ano).

L’Antitrust Ue, che a inizio febbraio aveva deciso di avviare un’indagine approfondita sull’operazione, temendo che la concentrazione potesse “ridurre la concorrenza nel settore della fornitura all’ingrosso di lenti ottiche e occhiali e della fornitura al dettaglio di prodotti ottici”, secondo il Financial Times ha infatti sospeso ogni attività in merito. Il che non è una buona notizia, perché se finora il via libera o le eventuali richieste di compensazioni avrebbero dovuto pervenire inizialmente entro il 22 giugno, poi la data era stata fatta slittare al 6 luglio e infine al 24 luglio. Ora la decisione rischia di slittare ad agosto o dopo.

Sarebbe una disdetta, perché EssilorLuxottica, oggi in deciso recupero a Parigi (dove sfiora il 4% di rialzo a inizio pomeriggio) si era impegnata a concludere l’acquisizione di GrandVision (che nella Ue controlla catene di negozi di ottica come GrandOptical e Pearle, oltre a Vision Express in Gran Bretagna e a For Eyes negli Usa) lanciando un’Opa totalitaria, finalizzata al delisting del titolo dall’Euronext, entro 12 mesi e dunque entro il 31 luglio, impegnandosi altrimenti a pagare una penale pari ad un incremento dell’1,5% del prezzo pattuito per GrandVision (28 euro per azione, rispetto ai 24 euro di stamane sull’Euronext), ossia 42 centesimi di euro per azione.

In soldoni il gruppo di Del Vecchio, nonostante la sospensione dell’indagine dell’Antitrust Ue dipenda da cause di forza maggiore come l’epidemia di Covid-19 e non dalla propria volontà, rischia di dover sborsare altri 108 milioni agli azionisti che aderiranno all’Opa e in particolare altri 82 milioni al fondo olandese Hal (lo stesso che in Italia controlla, col 49,843% del capitale, Safilo Group), impegnatosi a cedere il suo 76% di capitale in cambio di 5 miliardi di euro. In questo modo salirebbe ulteriormente, dal 14,2% al 15,7%, il premio rispetto alle quotazioni correnti del titolo. In un momento in cui tutte le aziende stanno cercando di risparmiare cassa non sarebbe proprio il massimo.

La notizia giunge dopo che a inizio mese EssilorLuxottica aveva già fatto sapere che sempre a causa dei contraccolpi da coronavirus, in agosto le tradizionali 3 settimane di ferie ai dipendenti saranno limitate a un massimo di 2 settimane consecutive, la terza venendo messa in calendario in base alle esigenze organizzative. Sempre che, naturalmente, la “fase 2” dell’emergenza Covid-19 consenta la graduale riapertura prima degli stabilimenti produttivi italiani e poi dei negozi che vendono prodotti EssilorLuxottica, senza slittamento dei termini almeno in questo caso.