Economia
Crediti deteriorati, non uno tsunami ma in Italia inizia a salire la tensione
I crediti con profili di rischio sono un terzo di quelli in moratoria, un dato più alto di cinque punti percentuali rispetto alla media Ue
La situazione in Europa dei finanziamenti da ex-moratoria
Fortunatamente, l’incidenza dei crediti ex moratoria sul monte complessivo dei finanziamenti è limitata, cioè pari al 3,2% del complessivo. Il peso limitato, dunque, rende al momento altrettanto limitato l’impatto sulla rischiosità complessiva dei crediti. Alla fine del 2020 si è raggiunto il picco massimo dei crediti in moratoria delle banche Ue con 580 miliardi di euro. Attenzione, non si tratta del totale complessivo dei prestiti erogati, ma di quello concesso dai principali istituti di credito. Già nel primo trimestre del 2021, quando la situazione ha iniziato progressivamente a normalizzarsi, questa cifra si è ridotta del 65%. Contestualmente la dinamica del non-performing, dal secondo trimestre dello scorso anno, ha mostrato un incremento sui volumi ancora in moratoria. A dicembre del 2021 il totale dei crediti garantiti era di 12 miliardi, di cui 5 alle imprese e 7 alle famiglie. Un dato emerge chiaramente, che se a dicembre 2020, cioè nel momento del picco sui 580 miliardi complessivi “solo” il 20% mostrava profili di rischiosità Stage 2, mentre oggi, pur con un minore totale, si arriva al 25%. Tradotto: chi poteva uscire dalla “bambagia” del prestito con tutela pubblica l’ha già fatto, chi è rimasto nel “framework” era maggiormente in difficoltà al 31 dicembre scorso.
“Nonostante il momento di incertezza, come Banca Ifis abbiamo scelto di continuare a investire, confermandoci partner di fiducia di banche e fondi di investimento e abbiamo continuato a svolgere un importante ruolo di sostegno all’economia reale. Nel primo semestre 2022 abbiamo operato con nuove acquisizioni di Npl e abbiamo ulteriormente innovato e migliorato i nostri processi, rendendoli più efficienti. Crediamo che il nostro approccio sostenibile al recupero possa in questo modo contribuire positivamente a supportare l’economia reale del Paese” conclude l’amministratore delegato di Banca Ifis, che presenterà il prossimo 23 settembre il tradizionale Npl Meeting.