Economia

Crescita demografica al collasso: nel 2100 i morti supereranno i vivi. Report

di Daniele Rosa

Entro il 2050, 155 paesi sui 204 analizzati mostreranno tassi di fertilità così bassi da non poter mantenere la propria dimensione demografica

Crescita mondiale, la popolazione destinata a diminuire: i dati sorprendenti in uno studio dell’Università di Washington

E’ una tendenza ma sembra inarrestabile: la popolazione del mondo diminuirà. Tutte le previsioni, anche preoccupanti, di una terra sempre più abitata, sembrano così modificarsi. Questo secondo uno studio, pubblicato su “The Lancet” e realizzato dall'Institute for Health Metrics and Evaluation dell'Università di Washington. Entro il 2050, 155 paesi sui 204 considerati mostreranno tassi di fertilità così bassi da non poter mantenere la propria dimensione demografica. 

Un trend che, 50 anni dopo, nel 2100, vedrà quasi tutti i paesi in questa situazione. Risultato: i morti supereranno i nuovi nati e quindi la terra sarà meno popolata. Da una parte questo studio, se si dimostrasse veritiero, ridurrebbe in parte le preoccupazioni sulla fame mondiale ma dall’altro lato porterebbe dei cambiamenti epocali sull’economia, sull’ambiente, sulla salute e su tutto quello che concerne la geopolitica. E gli autori dello studio spronano i Governi a cominciare a pensare a questi nuovi trend.

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Crescita mondiale, decresce la natalità in Europa

Europa, con i suoi paesi trainanti come Germania, Francia, Spagna e Italia presentano chiaramente questo tipo di andamento. Ad esempio la Spagna, la prima analizzata, vedeva nel 1950 una media di 2,47 figli per donna, 2,13 nel 1980, 1,26 nel 2021 e le previsioni indicano nel 2050 un tasso ancora più basso a 1,23 e nel 2100 a  1,11. Ed anche nel nostro Paese la situazione non è certo migliore. Quello che sorprende è che pure questa tendenza è presente (anche se si parte da tassi di natalità ancora alti) nei paesi poveri. E’ impressionante considerare che nel 2100 un bambino su due nato nel 2100 verrà dall’Africa sub-sahariana.I tassi di natalità nei paesi in via di sviluppo sono più alti, ma contraccettivi e maggiore istruzione femminile sicuramente li abbasseranno. Certo che, se visto dal punto di vista dei paesi sviluppati, questo trend potrebbe essere favorevole a sostenere pensioni, welfare e la stabilità demografica.

Per arginare il collasso demografico serve investire su politiche sociali ed equilibrio vita-lavoro 

Gli esperti sottolineano che i nuovi trend demografici stanno già producendo cambiamenti. Bisogna però, secondo gli autori, evitare di cadere nell’allarmismo lo stato sociale è in pericolo nel senso che scompare ma sicuramente ci sarà un cambiamento. Ad esempio adesso la tendenza è verso modelli in cui  tutti ricevono la stessa pensione e gli extra sono differenti a seconda dei piani pensionistici privati ​​o da quelli stabiliti dai contratti collettivi. Qualche voce contraria ai risultati dello studio americano si alza sostenendo che il calo stimato della fertilità in tutto il mondo, e soprattutto nell’Africa sub-sahariana, sembra essere più veloce di quanto stimato dalle Nazioni Unite.

L’analisi prevede che il tasso di fertilità globale scenda al di sotto del livello di sostituzione (2,1 figli per donna) intorno al 2030 mentre le Nazioni Unite dicono che questo avverrà nel 2050. Le soluzioni indicate nello studio parlando di favorire le politiche sociali, gli aiuti economici e l’equilibrio tra lavoro e vita privata. L’ultima raccomandazione degli esperti americani è chiara: occorre analizzare le cause del calo della natalità e agevolare la natalità nelle famiglie che desiderano avere figli, ma senza limitare i diritti degli altri.