Economia

Trump e i dazi al 25% sull'Europa: dal lusso all'automotive, cosa cambia per il Made in Italy

Michele Sansone, country manager iBanFirst Italia, commenta così l’annuncio di Trump di dazi del 25% sui prodotti europei

di redazione economia

Trump e i dazi al 25%: l'Europa sotto scacco, cosa rischia il Made in Italy

La scure di Donald Trump si abbatte sull'Europa. "Abbiamo deciso: imporremo dazi del 25% sulle auto e altre cose", ha annunciato il presidente americano nel primo consiglio dei ministri della sua nuova amministrazione. I dettagli della stangata non sono ancora chiari, ma la reazione del Vecchio Continente non si è fatta attendere. Quali saranno invece le ripercussioni sull'euro e, soprattutto, sull'Italia? Affaritaliani.it ne ha parlato con Michele Sansone, country manager di iBanFirst Italia.

"Nonostante l'introduzione di dazi del 25% sui prodotti europei, l’euro mantiene una posizione solida, sostenuto dai flussi di capitale verso i titoli europei, attualmente scambiati con uno sconto del 33% rispetto alle controparti statunitensi", commenta Sansone. "Inoltre, la crescita dei rendimenti nel mercato obbligazionario europeo – storicamente correlata a una valuta forte – contribuisce a rafforzare la moneta unica. Per l'Italia, l'impatto di questa misura potrebbe rivelarsi particolarmente rilevante."

L'esperto aggiunge: "Gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali mercati di sbocco per l’export italiano, in particolare nei settori del lusso, dell’automotive e dell’agroalimentare. Aziende leader del Made in Italy potrebbero risentire della minore competitività dovuta all’aumento dei costi, mentre le imprese manifatturiere, già sotto pressione per l’elevata inflazione e i costi energetici, potrebbero subire un ulteriore rallentamento della domanda estera."

E conclude: "Da monitorare l’andamento del cambio euro-dollaro che, in caso di rafforzamento della moneta europea, potrebbe amplificare gli effetti negativi dei dazi sulle imprese, riducendo ulteriormente la competitività dei prodotti italiani sui mercati internazionali."

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