Economia
Ddl Capitali, ennesimo rinvio per i subemendamenti. Il caso Mediobanca
Il termine di presentazione slitta a domani alle ore 12 e riguarda anche il destino del cda di Piazzetta Cuccia, potrebbero cambiare le regole sulle liste
Ddl Capitali, una decisione attesa che potrebbe stravolgere le regole per i cda. Domani il verdetto
La questione delle liste per il cda di Mediobanca si intreccia al Ddl Capitali che è sul tavolo del governo in queste ore. La decisione del Tesoro in merito al delicato dossier rischia di rendere ancora più duro lo scontro. Diventerebbe infatti più aspra la contesa in caso di presentazione di una lista "lunga" da parte del primo azionista, che ha quasi il 20% di Mediobanca. Se Delfin - si legge su verità e affari - ottenesse la maggioranza del voto assembleare si potrebbe, infatti, arrivare a un consiglio di amministrazione spaccato a metà. Con 7 rappresentanti di Delfin, 7 del board uscente e 1 di Assogestioni. Per questo cresce l’attesa per le nuove regole che potrebbero arrivare dal Parlamento proprio in riferimento alle liste presentate dal consiglio di amministrazione.
In commissione Finanze al Senato è infatti iniziato l’iter di conversione in legge del Ddl Capitali. Provvedimento che ha l’obiettivo di attrarre i capitali, anche quelli stranieri, in Italia. Un emendamento dei relatori ha indicato alcuni paletti alla lista del consiglio di amministrazione. Si prevede, tra le altre cose, che il 49% dei consiglieri spetti agli azionisti di minoranza che raccolgono più del 20% dei voti. Mentre alla lista del consiglio di amministrazione vincente vada il 50% più uno dei consiglieri.
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Il testo però potrebbe essere corretto con un ulteriore intervento del ministero dell’Economia. Il termine per presentare i cambiamenti agli emendamenti dei relatori, Dario Damiani (Forza Italia) e Fausto Orsomarso (Fdi), scadeva ieri alle 12 ed è stato prorogato a domani. La decisione potrebbe riguardare anche altri dossier molto caldi: a partire da Generali per arrivare a Tim.