A- A+
Economia
Garanzie statali: dopo il Superbonus arriva un’altra bomba sui conti

Garanzie assicurative? Un’altra bomba sui conti dello Stato

Se da un lato il Superbonus è stato criticato per le sue ripercussioni sui conti pubblici, il meccanismo delle garanzie assicurative sembra essere una vera e proprio bomba per il bilancio dello Stato. Una situazione che è frutto delle politiche avviate sotto i governi precedenti con Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri e poi continuate anche da Mario Draghi, Daniele Franco e Francesco Giavazzi.

Come scrive Luigi Bisignani sul sito Nicolaporro.it, potrebbero essere in ballo fino a 300 miliardi di crediti bancari garantiti da Sace e Mediocredito Centrale. Infatti, attraverso programmi come "Garanzia Italia" di Sace e il "Fondo di Garanzia Pmi" di MCC, le istituzioni avrebbero fornito, a partire dal 2020, garanzie alle banche che concedevano finanziamenti a imprese, grandi e piccole, con coperture dal 90 al 70% in funzione di fatturato e numero dipendenti. Tuttavia, sembrerebbe che la situazione sia alquanto sfuggita di mano, visto che tali garanzie sono state concesse ben oltre il termine dell'emergenza pandemica.

La "Garanzia Italia", promossa da Sace, è stata avviata durante il governo Conte con l'obiettivo di sostenere l'economia attraverso il decreto "Liquidità". Attraverso questo strumento è stato semplificato il processo di valutazione del merito creditizio e di gestione dei prestiti, consentendo alle banche di ridurre le riserve e aumentare i profitti. Tuttavia, sebbene l'allora presidente Sace, Rodolfo Errore, avesse cercato di evitare un uso eccessivo delle garanzie, in molti casi queste sarebbero state concesse anche ad aziende con dubbi legami o scarsa affidabilità.

LEGGI ANCHE: Intesa Sanpaolo e SACE sostengono Salcef Group con un finanziamento di €50 mln

Ad esempio, nel 2023 sono stati garantiti 4,95 miliardi di euro per sostenere il settore delle energie fossili, nonostante l'orientamento verso un'economia più green. Emblematico è il caso Cimolai (azienda italiana specializzata nella progettazione, costruzione e posa in opera di strutture metalliche) a cui Sace avrebbe concesso un concordato, con un'esposizione di 134 milioni di euro. Anche Benetton avrebbe ricevuto un finanziamento di 135 milioni di euro, nonostante le recenti denunce della famiglia proprietaria sulla gestione aziendale. Pertanto la stessa Corte dei Conti, nel suo rapporto annuale,  ha ribadito "la necessità che gli organi aziendali e l’azionista sorveglino con attenzione l’evoluzione della concentrazione dei rischi assunti da Sace”.

In tutto ciò, Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace, pare essere in pessimi rapporti con Palazzo Chigi e con Cassa Depositi e Prestiti. Prima di ricoprire l’attuale carica per nomina dell’ex ministro Daniele Franco, Ricci era la responsabile proprio di “Garanzia Italia”. 






in evidenza
Victoria De Angelis dei Måneskin, lo spot Tim a tutto rock. Video

"Don't wanna sleep"

Victoria De Angelis dei Måneskin, lo spot Tim a tutto rock. Video


motori
FIAT e Unieuro lanciano la Topolino Dolcevita

FIAT e Unieuro lanciano la Topolino Dolcevita

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.