Economia
Edison, risultati 2020: ricavi a €3,1 mld (-28%), EBITDA a €380 mln (+11,4%)
Nonostante la crisi economica determinata dal Covid-19, il risultato netto da Continuing Operationssi attesta a 104 milioni di euro
Edison, risultati al 30 giugno 2020.
Il Consiglio di Amministrazione di Edison, riunitosi ieri, ha esaminato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2020, che si è chiusa con un EBITDA in crescita dell’11,4% a 380 milioni di euro (341 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno) e dello 0,5% a perimetro costante, nonostante il permanere di un quadro macroeconomico fortemente deteriorato a causa della crisi innescata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha avuto un impatto negativo per 47 milioni di euro sull’Ebitda del periodo.
Al risultato ha concorso la buona performance operativa delle attività caratteristiche di Edison e, in particolare, della Filiera Energia Elettrica (+11,2% a 259 milioni di euro) che ha beneficiato del maggior contributo della generazione rinnovabile. Si ricorda che lo scorso anno Edison ha ampliato il proprio perimetro, diventando il secondo operatore dell’eolico in Italia, ponendo le basi per lo sviluppo nel fotovoltaico e si è affermata come player integrato lungo tutta la filiera delle rinnovabili.
Positivo anche il contributo delle Attività Gas (+5% a 167 milioni di euro), per effetto anche dell’ottimizzazione delle flessibilità dei contratti di importazione del gas tramite gasdotto. Si evidenzia che il risultato di questa area di business tiene conto anche delle attività Exploration & Production in Algeria e Norvegia che, a seguito delle revisioni dell’accordo di vendita a Energean Plc, sono state escluse dal perimetro di vendita e riconsolidate da gennaio 2020. I risultati del primo semestre 2019 sono pertanto stati riesposti ai sensi dell’IFRS 5. Sono state invece considerate come Discontinued Operations (attività in dismissione) le rimanenti attività relative al business E&P nel Mediterraneo e Mare del Nord (UK) che pertanto non hanno contribuito ai ricavi di vendita e al margine operativo lordo.
Edison conferma quindi la propria strategia di disimpegno dalle attività E&P e di investimento per la transizione energetica puntando su produzione da fonti rinnovabili e gas di ultima generazione, efficienza energetica e servizi innovativi per le imprese, la pubblica amministrazione e la clientela residenziale. La strategia di rafforzamento nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica ha trovato il sostegno della Banca Europea degli Investimenti (BEI), che ha firmato con Edison un Green Framework Loan da 300 milioni di euro, cui si aggiunge un finanziamento da 150 milioni di euro per il rifacimento di un impianto a ciclo combinato di ultima generazione a Marghera.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020 si attesta a 624 milioni di euro da 516 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Edison mantiene un solido profilo economico e finanziario e può attingere a importanti riserve di liquidità per supportare sia le esigenze operative sia i piani di sviluppo del business.
In un contesto economico gravato da una profonda recessione e interessato da una drastica contrazione del PIL globale a seguito delle misure adottate per contenere la pandemia da Covid-19, e dove permangono ancora molte incertezze, la domanda nazionale di energia ha registrato una decisa flessione.
In particolare, nel primo semestre dell’anno i consumi di energia elettrica sono calati dell’8,9% a 143,5 TWh da 157,6 TWh dello stesso periodo dello scorso anno. Ad assorbire questo calo della domanda è stata soprattutto la generazione termoelettrica (-11,5% a 80,9 TWh nel semestre) unitamente alle importazioni (- 28,3% a 13,9 TWh nel periodo). In crescita invece la produzione rinnovabile, specie idroelettrica (+8% a 23,1 TWh), grazie alla maggiore piovosità del periodo, e fotovoltaica (+9% a 13,7 TWh). Sul fronte dei prezzi, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) si è attestato su un valore medio di 32,2 euro/MWh, valore quasi dimezzato rispetto a 55,1 euro/MWh dello stesso periodo del 2019, per effetto della sensibile contrazione sia della domanda, a seguito delle misure introdotte per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19 con limitazioni agli spostamenti e alle attività produttive, sia dei costi di generazione.
Ancora più marcata è stata la contrazione della domanda di gas che nel primo semestre dell’anno è calata del 10,8% a 35,8 miliardi di metri cubi da 40,2 miliardi di metri cubi nello stesso periodo del 2019. Questo dato registra l’impatto dei provvedimenti governativi, sopra richiamati, di contenimento della pandemia, unitamente a temperature decisamente superiori alla media degli ultimi venti anni. L’effetto legato alla componente climatica si è riverberato prevalentemente negli usi civili (-8,5% a 16 miliardi di metri cubi rispetto al primo semestre del 2019). Mentre le misure di lockdown hanno influito sulla domanda di gas del settore industriale (-12,7% a 8,1 miliardi di metri cubi) e del termoelettrico (-12,3% a 10,9 miliardi di metri cubi). Sul fronte dei prezzi, il gas spot in Italia nel primo semestre 2020 si è attestato su un valore medio di 9,7 centesimi per metro cubo, pari a una riduzione del 51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo dei prezzi è frutto dell’effetto congiunto di più fattori, ossia l’inverno mite, un’abbondanza di offerta data dalla maggiore disponibilità di GNL ai terminali europei e la crisi di domanda generata dalla pandemia. In calo anche le quotazioni del petrolio che nel primo semestre 2020 hanno avuto un valore medio di 42,2 dollari al barile, in flessione del 36,2% rispetto allo stesso periodo del 2019.
In questo scenario, Edison ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi a 3.107 milioni di euro, pari a una contrazione del 28,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’impatto maggiore si registra sulla Filiera Attività Gas e E&P, i cui ricavi si sono attestati a 1.630 milioni di euro, in diminuzione del 39,6% da 2.700 milioni di euro nello stesso periodo del 2019, principalmente a causa dello scenario prezzi sopra descritto e in misura minore anche della riduzione dei volumi di vendita. Più contenuta la contrazione della Filiera Energia Elettrica, che ha registrato ricavi pari a 1.831 milioni di euro, in riduzione dell’11,6% rispetto a 2.071 milioni di euro del primo semestre 2019, in conseguenza anche in questo caso della riduzione dei volumi e dei prezzi medi di vendita determinati dallo scenario di riferimento.
Nonostante la crisi innescata dall’emergenza sanitaria da Covid-19, Edison ha registrato un Margine Operativo Lordo (EBITDA) in crescita dell’11,4% a 380 milioni di euro (341 milioni di euro nel primo semestre 2019) e dello 0,5% a perimetro costante, grazie alla positiva performance di entrambi i business. In particolare, il Margine Operativo Lordo della Filiera Energia Elettrica è aumentato dell’11,2% a 259 milioni di euro (233 milioni di euro nello stesso periodo del 2019), beneficiando soprattutto del maggior apporto delle rinnovabili a seguito dell’acquisizione di EDF EN Italia (ora Edison Renewables) e delle sue controllate, consolidate dall’1 luglio 2019, nonché dell’incremento della produzione eolica e idroelettrica. Fattori questi che, insieme alla buona performance nel mercato MSD, hanno bilanciato il minor contributo della generazione termoelettrica determinato dall’indisponibilità degli impianti a gas di Altomonte e Simeri Crichi nei primi mesi dell’anno. L’emergenza sanitaria ha invece avuto un impatto negativo sulla marginalità delle vendite di energia elettrica ai clienti industriali e sulle attività nel segmento dell’efficienza energetica. La Filiera Attività Gas e E&P, che include il risultato delle attività regolate e del business E&P in Algeria e Norvegia2, ha registrato un incremento del Margine Operativo Lordo del 5% a 167 milioni di euro (159 milioni di euro del primo semestre 2019), per effetto anche dell’ottimizzazione delle flessibilità dei contratti di importazione del gas tramite gasdotto, che ha più che compensato gli effetti dell’inverno mite e della riduzione della marginalità dei volumi di gas venduti ai clienti industriali per effetto della crisi sanitaria. Complessivamente il Covid-19 ha avuto un impatto negativo sull’Ebitda del periodo pari a 47 milioni di euro.
Il Risultato Operativo (EBIT) si è attestato a 164 milioni di euro da 172 milioni di euro nel primo semestre 2019. Sul risultato hanno inciso ammortamenti e svalutazioni per 200 milioni di euro (162 milioni di euro nello stesso periodo del 2019) e altri oneri correlati alle Attività non Energy per 19 milioni di euro.
Il risultato netto da Continuing Operations, ossia della Filiera Energia Elettrica e delle Attività Gas e E&P, è positivo per 104 milioni di euro in riduzione da129 milioni di euro nel primo semestre 2019 principalmente per un effetto cambio sfavorevole. Il Gruppo Edison ha chiuso il primo semestre dell’anno con un risultato netto a -65 milioni di euro rispetto a -398 milioni di euro dello stesso periodo del 2019. Tale risultato include la perdita netta per 162 milioni di euro, determinata dalle attività E&P oggetto di dismissione (riclassificate tra le Discontinued Operations) anche in conseguenza delle revisioni dei termini dell’accordo con Energean Oil & Gas innescate dall’evoluzione negativa dello scenario di mercato del brent e del gas.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020 si attesta a 624 milioni di euro da 516 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Nella prima parte dell’anno Edison ha sostenuto investimenti nel settore dell’efficienza energetica e nel settore termoelettrico, compresi quelli per la costruzione di due centrali a ciclo combinato a gas che impiegheranno le tecnologie più efficienti oggi disponibili. Sull’indebitamento finanziario netto ha influito negativamente anche il pagamento di quote di emissione CO2.
Grazie al basso livello di indebitamento, Edison mantiene un solido profilo economico e finanziario e può attingere a importanti riserve di liquidità per supportare sia le esigenze operative sia i piani di sviluppo del business, anche grazie ai recenti finanziamenti da 450 milioni di euro concessi dalla BEI.