Economia
Enel: 27,5 mld di investimenti al 2021 e punta su rinnovabili
Piano strategico 2019-2021: obiettivo +3,2 miliardi di ebitda per Enel che punta alla trasformazione energetica con decarbonizzazione e smart city
Rinnovabili, infrastrutture di rete e nuovi servizi energetici sono alla base della trasformazione del settore e della strategia di Enel che, con il piano strategico 2019-2021, mira a massimizzare le opportunità create dalla transizione energetica.
Previsto un investimento di 27,5 miliardi di euro per la crescita industriale, con l’obiettivo di generare un incremento cumulato dell’EBITDA ordinario di 3,2 miliardi di euro, a cui contribuirà tutta la gamma degli investimenti nelle tre categorie di Asset Development, Clienti e Asset Management. La decarbonizzazione contribuirà, con le rinnovabili, a un incremento cumulato dell’EBITDA di 1 miliardo di euro tra il 2018 e il 2021. Nel 2021 si prevede che il 62% dell’energia generata dal Gruppo Enel sia a zero emissioni, rispetto al 48% stimato nel 2018.
Oltre a ciò, altri obiettivi sono l’efficienza operativa, che insiste sulla digitalizzazione, e la semplificazione, con aumento della partecipazione nelle società controllate e successiva integrazione nel Gruppo in vista di una razionalizzazione del portafoglio. Uno degli asset sul quale Enel punta è il capitale umano. A tal proposito, è stato rilanciato fino al 2030 l’impegno per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) che prevede un approccio “Shared Value” nei confronti di comunità e persone.
Infine, la strategia si rivolge agli azionisti confermando un dividendo del 70% calcolato sull’utile netto ordinario del Gruppo dal 2019 in poi con una crescita annuale ponderata (Compound Average Growth Rate, CAGR) del dividendo implicito per azione (Dividend Per Share, DPS) di circa +12%; per la prima volta esteso ai prossimi tre anni il DPS minimo, con un CAGR di circa +9%.
Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel ad Affaritaliani ha commentato: “Dal 2015 abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati tramite un miglioramento significativo della generazione dei flussi di cassa che, unito a un’accelerazione della crescita, ci ha consentito di migliorare la remunerazione dei nostri azionisti, incrementando il dividendo per azione da 0,16 a 0,28 euro nel 2018, e di aumentare il pay-out che si prevede rimanga stabile al 70% lungo tutto l’arco di piano. Abbiamo dato non solo un dividendo garantito per il 2019 ma lo abbiamo anche esteso, per la prima volta, al 2020 e 2021. Lo sviluppo fatto negli scorsi anni sulle rinnovabili e le reti ci ha permesso di eliminare molti dei rischi, stabilizzare la crescita e accelerarla; si tratta di un caso virtuoso in cui accelerare rende il piano strategico ancora più stabile".
Le attività nel campo delle rinnovabili e delle reti sono state il motore della strategia di investimento di Enel, che si è concentrata su una riduzione del time-to-market e su un aumento del grado di flessibilità, per meglio rispondere alla progressiva trasformazione del settore.
“Una solida crescita industriale e i programmi di efficientamento realizzati sino ad oggi”, ha continuato Starace, “ci hanno consentito di incrementare l’EBITDA ordinario fino a 16,2 miliardi di euro a fine 2018. Inoltre, negli ultimi tre anni, circa 8 miliardi di euro sono stati riutilizzati grazie alla gestione attiva del portafoglio, liberando fondi per semplificare ulteriormente la struttura di Gruppo e per realizzare acquisizioni, fra cui quella più recente di Eletropaulo, che ha accresciuto la nostra base clienti di altri 7 milioni, rafforzando la leadership globale di Enel nelle reti di distribuzione”.
La trasformazione in corso nel settore dell’energia pone delle sfide ma, al contempo, offre nuove opportunità. “Siamo ben posizionati per generare valore da questa trasformazione”, ha fatto sapere ancora Starace ad Affaritaliani. “Abbiamo fatto partire la mobilità elettrica in Italia all’inizio di quest’anno e il piano di dispiego dell’infrastruttura è in pieno svolgimento. Due settimane fa abbiamo inoltre fatto partire un analogo piano in Romania e questa settimana in Spagna. Siamo quindi impegnati in modo analogo in 3 paesi europei nel mettere a punto un’infrastruttura pubblica che renda la vita dei proprietari di macchine elettriche non troppo difficile. L’Italia è inoltre avvantaggiata nel percorso verso la green economy. Noi abbiamo fatto negli ultimi anni tre libri insieme a Fondazione Simbola – Le 100 storie della green economy, Le 100 storie dell’e-moblity, Le 100 storie dell’economia circolare – dove spieghiamo che l’Italia ha un’incredibile capacità di generare valore in tutto quello che viene chiamato green economy pertanto non ne dobbiamo avere paura ma continuare a investire".
Enel: leader nella transizione energetica
La positiva implementazione dei precedenti piani strategici ha infatti portato Enel a raggiungere una posizione di leadership nella transizione energetica. I risultati dal 2015 a oggi evidenziano come il Gruppo abbia sempre conseguito i propri obiettivi mediante un significativo miglioramento della generazione di cassa unito ad un’accelerazione della crescita e a una sostanziale riduzione del profilo di rischio, che hanno permesso un significativo aumento della remunerazione degli azionisti.
Le energie rinnovabili hanno rappresentato il motore della crescita industriale del Gruppo, un risultato perfettamente riflesso nel mix di generazione di Enel che, a fine 2018, sarà composto per circa il 50% da tecnologie a zero emissioni, con un impatto positivo sulla riduzione delle emissioni di CO2.
Una crescente attenzione ai clienti, unita alla capacità di Enel di offrire loro servizi sia tradizionali che innovativi, hanno consentito al Gruppo di realizzare una crescita della base retail sul mercato libero nell’ordine di 5 milioni di clienti, e un aumento del numero degli utenti finali serviti dalle reti di Gruppo pari al 20% negli ultimi tre anni.
La digitalizzazione era ed è ancora un fattore fondamentale per rendere il core business del Gruppo sempre più efficiente, efficace, data-driven e in grado di affrontare le sfide del futuro.
Il programma di gestione attiva del portafoglio di Gruppo è stato completato con un anno di anticipo. Le acquisizioni hanno consentito di accelerare la transizione verso nuovi business e rafforzare la propria presenza nel settore delle infrastrutture e reti.
Enel: gli investimenti al 2021
In particolare nell'Asset development sono previsti investimenti per 16,5 miliardi di euro, che dovrebbero contribuire per 2,1 miliardi alla crescita dell'Ebitda ordinario; di questi, 10,6 miliardi verranno investiti in rinnovabili. Nel settore clienti sono attesi investimenti per 4,8 miliardi di euro, che dovrebbero generare circa 1 miliardo di crescita del Mol. Nell'Asset management sono previsti investimenti per 6,2 miliardi di euro, che dovrebbero contribuire alla crescita dell'Mol ordinario per la parte restante. Le fonti di finanziamento totali dovrebbero ammontare a circa 41,1 miliardi di euro cumulati nell'arco di piano. Per le reti sono attesi investimenti pari a 11,1 miliardi di euro.
Enel: utile a 5,6 mld nel 2021
Il gruppo prevede di chiudere il 2018 con un utile di 4,1 miliardi di euro, che salirà nel corso del piano a 4,8 miliardi nel 2019, 5,4 nel 2020 e 5,6 nel 2021. Il Mol ordinario sarà di 16,2 miliardi nel 2018, 17,4 nel 2019, 18,5 nel 2020 e 19,4 nel 2021. Nell'arco di piano il debito è atteso stabile e pari a 41,8 miliardi nel 2021.
Enel: pay out 70% utile, dividendo a 0,36 euro in 2021
Nel piano è anche prevista la distribuzione di un dividendo nella misura del 70% dell'utile netto del gruppo dal 2019 in poi, con una crescita annuale ponderata del 9%. Si passerà dagli 0,28 euro del 2018, a 0,32 nel 2019 a 0,34 nel 2020 fino a 0,36 euro nel 2021. Lo prevede il piano strategico al 2021.
Enel e decarbonizzazione: 62% energia a zero emissioni
Il piano Enel al 2021 punta decisamente alla decarbonizzazione. Il nuovo piano strategico mira a massimizzare le opportunità create dalla transizione energetica e ridurre al minimo i rischi associati a fattori non prevedibili. La decarbonizzazione, in particolare, apre la strada alla creazione di valore, con le energie rinnovabili che dovrebbero generare un incremento cumulato dell'Ebitda di 1 miliardo di euro tra il 2018 e il 2021; la focalizzazione degli investimenti nei mercati in cui Enel ha una presenza integrata e nelle economie mature, consentirà al Gruppo di aumentare la redditività e conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione. Nel 2021 si prevede che il 62% dell'energia generata dal Gruppo Enel sia a zero emissioni, rispetto al 48% stimato nel 2018. E che si raggiunga la decarbonizzazione completa entro il 2050.