Economia

Eredità Agnelli, i quadri spariti valgono 2 mld. C'è un Picasso da 80 milioni

di Redazione Economia

Ingaggiati degli 007 per trovarli, si tratta di almeno 400 opere. Le accuse reciproche e il mistero sulla valutazione enormemente sbagliata

Eredità Agnelli, la sottostima delle opere dietro alla "sparizione"? Ecco cosa sta succedendo

Dietro alla sparizione di 400 opere d'arte appartenute all'Avvocato Gianni Agnelli ci sarebbe la solita questione dell'eredità, lo scontro che dura da decenni tra Margherita e i suoi figli e nipoti. La faida Elkann-Agnelli si è così arricchita di un nuovo capitolo ricco di misteri: dove sono finiti i quadri che erano custoditi in caveau in Svizzera? Chi si è impossessato di quelle 400 opere che valgono un tesoro? Domande ancora senza una risposta e a queste se ne potrebbero aggiungere altre. Non si spiega ad esempio - si legge nell'anticipazione dell'inchiesta su Panorama - come mai il ministero della Cultura e i carabinieri non intervengano nella vicenda per proteggere un bene artistico di interesse nazionale. La vicenda sarebbe ancora più complicata di quanto già lo è a causa della sottostimata valutazione.

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Stando a quanto ricostruito - prosegue Panorama - il valore delle opere sarebbe stato sottostimato dagli esperti valutatori chiamati dagli eredi. Il patrimonio in opere d'arte sarebbe stato infatti quantificato in 213 milioni ma il reale valore sarebbe di dieci volte superiore e supererebbe secondo alcune stime addirittura i 2 miliardi. In quella collezione ci sono infatti quadri di Klimt, Monet e Picasso. Solo un'opera di quest'ultimo da sola ne varrebbe 80 milioni. Potrebbe quindi esserci la non attendibilità di questa valutazione dietro alla "sparizione". Qualcuno deve aver fiutato l'affare, sta di fatto che questo patrimonio artistico è scomparso nel nulla. Il tempo passa e si complica sempre di più il ritrovamento, occasione in più per lanciarsi accuse reciproche tra le due parti che si contendono l'eredità.