Economia
Eurovita, risparmi congelati e 350 mila clienti in rivolta. Rischio default
Ora i risparmiatori aspettano solo di potersi riappropriare dei loro soldi. E il rischio di una bancarotta si fa sempre più vicino
La proposta
Comunque, oltre alle evidenti problematiche, continuano le trattative per salvare Eurovita. Pochi giorni dopo il commissariamento, il fondo Cinven, azionista di maggioranza della compagnia, ha versato un importo pari a cento milioni di euro per provare a tappare una parte del buco. Ma la cifra non è lontanamente vicina all’obiettivo che sembra allontanarsi di mese in mese. Fino a marzo si parlava infatti di almeno 400 milioni per rimettere la società sui binari, anche se oggi l’impressione è che neanche questi soldi potrebbero bastare.
Spunta infatti una nuova ipotesi. Sembra che un pool di banche si stia interessando alla situazione e abbia messo sul tavolo un maxi-prestito da 2 miliardi di euro. Secondo i calcoli, con il prestito, sommato all’aumento di capitale da 300 milioni, riporterebbe l’indice di solvency a 150, “voto” che tranquillizzerebbe le notti di clienti, investitori e vertici. Ma c’è un’altra ipotesi, caldeggiata dal mondo assicurativo: scorporare Eurovita in cinque rami d’azienda, che verrebbero rilevati da altrettante società del settore.
Ma una soluzione arriva anche da Confconsumatori. L’associazione propone che le banche potrebbero liquidare le polizze ai risparmiatori e subentrare nel contratto. In questo modo i clienti riavrebbero il loro denaro e le banche non subirebbero perdite perché, a scadenza, si riprenderebbero la somma da Eurovita. O da chi, nel frattempo, l’avrà rilevata.