Economia
Exor crolla in borsa dopo PartnerRe. Segnale di forza sulle nozze Fca-Psa
Seduta difficile a Piazza Affari per Exor. La holding della famiglia Agnelli chiude a -7,21% dopo lo stop sulla vendita di PartnerRe ai francesi di Covea. Ieri a mercato chiuso Exor ha reso noto che la compagnia francese Covea non onorerà "l'impegno di acquistare PartnerRe secondo i termini stabiliti dal memorandum of understanding (Mou) annunciato il 3 marzo 2020".
Il consiglio di amministrazione di Exor non ha infatti voluto concedere sconti alla controparte, nonostante l'impatto della pandemia Covid-19, perchè la cessione "a un prezzo inferiore rispetto a quello indicato nel Mou non riflette il valore della società".
La notizia è "indubbiamente negativa", secondo gli analisti di Equita, che sottolineano tuttavia che "lo sconto sul Nav del 33% cui tratta attualmente resta eccessivo: ben superiore al 23% medio dal 2008 e con la fusione Fca-Psa il profilo di rischio nettamente migliora".
Equita nota che lo stop alla vendita di PartnerRe fa scendere il Nav del 10% a circa 70 euro per azione e lascia il debito a 3 miliardi (1,5 dopo il dividendo straordinario di Fca), anzichè portare la cassa netta positiva a 5 miliardi come previsto.
Dal punto di vista qualitativo, tuttavia, con questa decisione Exor "dimostra di non avere la necessità di vendere e manda un messaggio forte a coloro che ipotizzano una revisione dei termini della fusione con Psa, dimostrando di non essere disposta a modificare le condizioni degli accordi firmati". Equita, in ogni caso, si dice "fiduciosa" sulla chiusura della fusione Psa-Fca.