Economia
Fatturazione elettronica, Lombardo (TeamSystem): passo verso digitalizzazione
Daniele Lombardo, Marketing e Digital Director di TeamSystem, fa il punto con Affaritaliani.it sulla situazione del Paese in vista della scadenza del 1° gennaio
Quali sono i rischi e le opportunità della fatturazione elettronica?
Dal 1° gennaio 2019, come noto, sarà obbligatorio per le imprese digitalizzare i processi di emissione e ricezione delle fatture elettroniche. La fatturazione elettronica b2b porterà vantaggi a tutto il sistema economico del paese. Le aziende potranno operare su un unico standard di riferimento e scambiare digitalmente il documento che sta alla base di tutte le transazioni tra gli operatori di mercato. Non solo risparmi in termine di costi e tempi per l’emissione delle fatture. Ci saranno benefici notevoli anche nella fase di ricezione delle fatture che, trasformate in documenti elettronici, potranno essere automaticamente acquisite nei sistemi informativi delle aziende, verificate per congruenza con ordini e consegne di materiali e contabilizzate senza possibilità di errori.
Lavoriamo ogni giorno a stretto contatto con oltre trecentomila clienti – tra imprese e professionisti – e siamo profondamente convinti che il digitale sia un’occasione da non perdere per colmare il gap di produttività che ostacola la crescita del sistema Italia. Il rischio è essere meno competitivi come paese nello scacchiere globale. In gioco invece c’è la possibilità di tornare a crescere come nazione in modo solido, strutturale.
Cosa cambia per imprese e professionisti?
A mio parere, il grande merito dell’introduzione della fatturazione elettronica sarà soprattutto di tipo culturale: digitalizzando una delle fasi di interazione principali tra le diverse imprese e tra le imprese e la Pubblica Amministrazione, saranno evidenti in maniera estesa, trasversale e concreta tutti i vantaggi legati all’introduzione dell’elemento tecnologico nei processi aziendali. Dopo il processo di fatturazione, la digitalizzazione aprirà inevitabilmente altre strade per uno scambio sempre più virtuoso di informazioni. Le transazioni digitali tra aziende, professionisti, banche, PA e operatori del sistema economico saranno sempre più immediate e sicure.
Nell’ambito della supply-chain, per esempio, il digitale potrà essere esteso allo scambio di tutti i documenti del ciclo dell’ordine: offerte, preventivi, ordini, conferme, piani di consegna e documenti di trasporto si potranno trasformare in flussi di dati anziché di documenti e il loro scambio tra sistemi aziendali avverrà in modo quasi automatico. Già oggi le filiere che hanno adottato piattaforme EDI (Electronic Data Interchange) per lo scambio di questi documenti dimostrano vantaggi significativi.
Se poi si allarga lo spettro della digitalizzazione anche al rapporto tra il mondo aziendale e il circuito bancario possono essere inclusi: i processi di pagamento, le informazioni sull’affidabilità del credito e la disponibilità in tempo reale dei dati relativi al rischio finanziario, con la possibilità per le aziende di accedere più facilmente al credito, in tempi ridotti e, probabilmente, con minori costi.
Quale sarà il ruolo dei commercialisti?
Gli studi commerciali potranno trasformare l’obbligo di fatturazione elettronica in opportunità di ammodernamento della propria attività, con conseguente miglioramento della collaborazione con i clienti e aumento dell’offerta di servizi. Possono, infatti, operare da intermediari per l’invio e la ricezione delle fatture elettroniche, per esempio, il che rende ancora più centrale il proprio ruolo o delinea nuove qualifiche e migliorare il servizio offerto, avendo sotto controllo la situazione contabile del cliente in qualsiasi momento.
Cosa vuol dire la fatturazione elettronica all’interno del processo di digitalizzazione del paese?
A prescindere degli obblighi di legge, la fatturazione elettronica deve essere vista da PMI e professionisti come un primo importante tassello del processo di trasformazione digitale in atto. Perché va chiarito: il digitale non è solo fatturazione elettronica e non è solo riduzione dei costi. Innovare il processo passando al digitale porta con sé un salto di qualità importante, che rende l’azienda più snella attraverso la tecnologia.
Bisogna prendere atto che, oggi, qualsiasi azienda decida di rimanere fuori da questo processo di digitalizzazione, rischia di essere tagliata fuori dal mercato e di non prendere parte allo sviluppo, che nei prossimi anni troverà sempre più appoggio stabile su questo nuovo contesto.
Le imprese si devono adoperare per ripensare le proprie operazioni, il proprio business e i propri processi nel nuovo scenario globale. Uno scenario in cui persone, cose (IoT), dati dell’azienda sono connessi e dialogano tra loro: è la chiave non solo per essere più veloci e incrementare l’efficienza, ma anche per cambiare radicalmente il proprio modo di lavorare e l’interazione con i propri clienti.
Come stanno reagendo le imprese? A che punto sono, in vista della deadline di gennaio?
Dal nostro osservatorio privilegiato – in qualità di player di riferimento nel settore della digitalizzazione di PMI e professionisti – riteniamo in generale che gli attori del sistema abbiano già intrapreso il percorso giusto per prepararsi al meglio in vista di questo importante cambiamento.
Tuttavia, permangono alcune zone dell’Italia in cui la tematica non è ancora molto chiara e il territorio è in ritardo sul supporto formativo e informativo.
Ci vediamo spesso coinvolti in azioni di divulgazione che nascono sporadicamente e molte volte sulla spinta di richieste che arrivano da singoli imprenditori. Non dobbiamo dimenticare che il tessuto produttivo italiano non è presidiato solo da grandi gruppi industriali, ci sono tantissime piccole realtà che ancora oggi fanno fatica a comprendere questa grande opportunità, rischiando di restare fuori dai giochi.