Fca. scorporo di Marelli-Alfa-Maserati. Agnelli, futuro in stile De Agostini
Anche Goldman Sachs scommette sul progressivo disimpegno degli eredi Agnelli dal business dell'auto
Un gruppo editoriale che nei primi sei mesi dell’anno ha visto il fatturato ridursi a poco più di 287 milioni (dai quasi 293 milioni dell’anno passato) e l’utile netto a 7,4 milioni (a 12,1 milioni). Non sembrerebbe un business “imperdibile”, tanto è vero che persino Carlo De Benedetti, attualmente socio di controllo col 53,58% di capitale, starebbe valutando di passare la mano ai figli, i quali potrebbero far leva sulle buone relazioni esistenti con John Elkann per far calare la propria partecipazione a favore di Exor.
L’erede dell’Avvocato, dal suo canto, oltre ad una passione per le auto di lusso, Ferrari in testa (di cui controlla tramite Exor il 22,9% col 32,75% dei diritti di voto), non perde occasione per ricordare di essere figlio di un giornalista (Alain Elkann) e già siede nel Cda dell’Economist di cui è azionista di riferimento, sempre tramite Exor, col 43,4% (anche se in questo caso i diritti di voto sono limitati al 20%).
La progressiva ritirata dall’automotive sembra dunque coincidere con la definitiva trasformazione di Exor da trust familiare a holding di partecipazione in grado di spaziare da attività industriali “di nicchia” all’immobiliare, dall’editoria all’entertainment. Un percorso simile a quello già percorso da altre grandi famiglie piemontesi, come i Boroli-Drago.