Fed, tassi su all'1,25%. Yellen prepara un'altra stretta nel 2017
Il Fomc alza le stime sul Pil Usa nel 2017 al 2,2%, disoccupazione giù al 4,3%
Stretta monetaria di 25 punti base e un altro aumento prima della fine dell'anno. Come previsto, la Federal Reserve ha annunciato il secondo rialzo dei tassi dell'anno in corso. Al termine della sua riunione, la banca centrale americana ha deciso di alzare il costo del denaro di 25 punti base all'1-1,25%. Quella annunciata oggi dal Federal Open Market Committee, il braccio di politica monetaria della Fed, è la quarta stretta monetaria dal giugno 2006. Quella precedente a oggi c'è stata il 15 marzo scorso; prima ancora ce ne fu un'altra nel dicembre 2016 e quella ancora prima nel dicembre del 2015.
Prosegue così la normalizzazione della politica monetaria della banca centrale di Janet Yellen; e' un voto di fiducia nell'economia Usa ormai vicina alla piena occupazione. La banca centrale ha ritoccato infatti al rialzo le stime sulla crescita dell'anno in corso, mentre ha lasciato invariate quelle per il 2018 e 2019. Migliorano inoltre le previsioni sulla disoccupazione per il 2017 e i due anni successivi. In particolare, per il 2017, la Fed attende una crescita del prodotto interno lordo al 2,2%, contro il 2,1% di marzo.
Quest'anno il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi al 4,3%, mentre a marzo aveva parlato del 4,5%. Le stime diffuse dalla banca centrale americana sono arrivate al termine della quarta riunione dell'anno del Fomc, il braccio di politica monetaria della Banca Centrale, durante la quale i tassi di interesse sono stati alzati, come previsto, da un range tra 0,75 e 1% a un intervallo tra 1 e 1,25%.
E' stato il secondo aumento del 2017 e il quarto dal 2006, includendo quelli di dicembre 2015 e dicembre 2016. Infine, la banca centrale americana si aspetta un altro aumento dei tassi di interesse quest'anno (indicazione molto attesa dal mercato), quando inizierà a ridurre il suo bilancio, esploso con la crisi a 4.500 miliardi di dollari, quest'anno e tre nel 2018 e nel 2019, in linea con le previsioni di marzo.