Economia

Ferragamo, i conti non tornano

di Gabriel Debach*

Calano le vendite nella regione Asia-Pacifico, il principale mercato per Ferragamo

Ferragamo, calata la marginalità

Le vendite in Nord America, il quale incidono per il 27% del fatturato, sono calate del 17,3% tra gennaio e giugno, con il canale wholesale che ha risentito anche della razionalizzazione della rete distributiva. Le vendite nella regione Asia-Pacifico, il principale mercato per Ferragamo con una quota del 32,6%, sono diminuite del 12,9%. Tutto questo nonostante una performance positiva in Cina che viene questa volta ad essere compensata dalla debolezza in Corea del Sud e nel canale Travel retail.

Un aspetto preoccupante è, tuttavia, il dimezzamento dell'utile operativo (EBIT) che è passato da 95 milioni di euro nel primo semestre 2022 a soli 47 milioni di euro nel periodo attuale. La marginalità è diminuita dal 15,1% all'attuale 7,8%, e questo è stato influenzato principalmente dalle maggiori spese di marketing, che sono raddoppiate rispetto al periodo precedente.

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C'è comunque una nota positiva che riguarda le minori pressioni sul capitale circolante netto, grazie alle ridotte scorte. Con i recenti cambi ai vertici, inclusi il CEO Marco Gobbetti e il direttore creativo Maximilian Davis, potrebbe essere necessario un po' più di tempo per valutare l'impatto di questo deciso cambio di rotta. La società sta facendo continui investimenti nel marketing, probabilmente riflettendo una minore preoccupazione sull’evoluzione dell’economica e focalizzandosi maggiormente sul rafforzamento del marchio e dei di nuovi prodotti firmati Davis.

*Gabriel Debach-Italian market analyst di eToro