Economia

Fmi, Cina-Usa accelerano col Pil. Rialzate le stime anche per l'Italia (+4,2%)

Ripresa più forte nel 2021 con gli stimoli fiscali

Il Fondo monetario internazionale ha migliorato le proiezioni sulla crescita economica globale di quest'anno e del prossimo, citando come principali motivi la spesa aggressiva da parte degli Stati Uniti e di altre nazioni in termini di stimoli fiscali e l'accelerazione del lancio dei vaccini Covid-19. L'Fmi si aspetta che l'economia mondiale cresca del 6% quest'anno, rispetto alla previsione del 5,5% di gennaio. L'aggiornamento arriva dopo che la pandemia ha tagliato la produzione globale di circa il 3,3% nel 2020, il peggior risultato in tempo di pace dalla Grande Depressione. Per il 2022, la crescita dovrebbe rallentare al 4,4%, comunque superiore alle previsioni di gennaio dell'Fmi, che erano per un'espansione del 4,2%. Gli Stati Uniti e la Cina, le piu' grandi economie del mondo, stanno guidando la ripresa.

L'economia statunitense dovrebbe espandersi del 6,4% quest'anno e riguadagnare la sua dimensione pre-pandemica dopo una contrazione stimata del 3,5% lo scorso anno. Il Fondo prevedeva in precedenza una crescita del 5,1% nel 2021. L'economia cinese dovrebbe espandersi dell'8,4% quest'anno, rispetto a una previsione precedente dell'8,1%. Washington ha speso circa 5.000 miliardi di dollari dalla primavera scorsa per combattere la pandemia Covid-19 e le sue ricadute economiche. La Federal Reserve ha ridotto quasi a zero i tassi di interesse a breve termine acquistando titoli per migliaia di miliardi di dollari.

Altre economie avanzate, tra cui Unione Europea, Giappone e Regno Unito, hanno perseguito strategie simili. Nonostante i problemi con il lancio di vaccini in Europa e picchi localizzati nei casi di Covid-19 causati da varianti della malattia, l'Fmi ha aumentato le sue previsioni per altre importanti economie, in particolare Canada, Regno Unito e Italia. Per il nostro Paese il Fondo stima una crescita del 4,2%, con un aumento di 1,2 punti percentuali rispetto alla previsione pubblicata a gennaio. Confermato il dato per il 2022 al +3,6%.

La ripresa sarà meno robusta in molte economie emergenti e in via di sviluppo colpite duramente dal crollo del turismo e delle esportazioni di materie prime e spesso prive delle risorse finanziarie necessarie per attutire il colpo sulle loro economie, ha affermato l'istituzione internazionale.

"Riprese a diverse velocità sono in corso in tutte le regioni e in tutti i gruppi di reddito, legati a forti differenze nel ritmo di lancio del vaccino, nella portata del sostegno della politica economica e in fattori strutturali come la dipendenza dal turismo", ha affermato Gita Gopinath, capo economista dell'Fmi, nell'ultima edizione del suo World Economic Outlook. Mentre le fortune economiche sono divergenti, Gopinath mette in guardia gli Stati Uniti e le altre nazioni ricche contro un inasprimento prematuro della politica monetaria. Tassi di interesse più elevati nelle economie avanzate potrebbero aumentare i costi di prestito e gli oneri del debito per i Paesi che fanno affidamento sui finanziamenti esteri mentre sottraggono capitale di investimento.

"Le principali banche centrali dovrebbero fornire una guidance chiara sulle azioni future con tutto il tempo necessario per prepararsi ed evitare episodi con il taper-tantrum", ha detto la signora Gopinath, riferendosi al 2013, quando l'inaspettato suggerimento della Fed di poter inasprire la politica ha fatto impennare i rendimenti del Treasury Usa. Gli aumenti dei tassi delle economie avanzate che sono ordinati e riflettono aspettative di crescita piu' forti non devono necessariamente porre difficolta' ad altri Paesi, ha affermato l'economista.