Economia

Fondazione Cariplo: 13 storie dalla strada trovano casa alle Gallerie d’Italia

Alle Gallerie d’Italia “13 storie dalla strada”, mostra fotografica di Riscatti Onlus con Fondazione Cariplo su progetti di integrazione sociale

Apre al pubblico dal 28 maggio al 1 settembre alle Gallerie d’Italia - Piazza Scala, sede museale e culturale di Intesa Sanpaolo, la mostra fotografica “13 Storie dalla Strada”, un viaggio lungo un anno nell’universo sociale e urbano della Fondazione Cariplo condotto da 13 fotografi senza fissa dimora.

L’esposizione, curata da Dalia Gallico, nasce dalla collaborazione con Riscatti Onlus che dal 2015 porta avanti progetti di integrazione sociale attraverso la fotografia. Con il supporto di Fondazione Cariplo, i workshop di fotografia per persone senza fissa dimora, uomini e donne, italiani e stranieri, selezionati con l’aiuto dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano e seguiti dai photoreporter di Witness Journal, sono diventati un appuntamento fisso. Tra loro c’era chi teneva in mano la macchina fotografica per la prima volta e chi, dopo tanto tempo, ritornava a usarla, ne ritrovava i segreti e la potenza espressiva.

Riscatto è una parola importante per Fondazione Cariplo. In 28 anni la Fondazione ha realizzato migliaia di iniziative attraverso cui le persone hanno trovato il proprio riscatto. Persone abituate a essere definite per difetto: “senza”, senza un impiego, senza una casa, senza un futuro, a cui ha cercato di restituire un’identità con progetti di inserimento lavorativo, di housing sociale, di welfare di comunità. Riscatto è ritrovare il lavoro, possedere finalmente o nuovamente le chiavi di una casa, ricostruire legami perduti. Da questo incontro, è nata una nuova consapevolezza: che il riscatto può passare anche attraverso la riscoperta della dignità del proprio sguardo: “La fotografia ha cambiato il mio atteggiamento, la percezione del mondo. La necessità di trovare soggetti belli da fotografare mi ha costretto a cercare il bello nelle cose. Non ero più passivo nella vita, ero diventato un cercatore di bellezza”, ha raccontato uno degli artisti senza fissa dimora.

Il passo successivo è stato chiedere ai fotografi che avevano partecipato ai workshop di documentare la realtà di Fondazione Cariplo, un patrimonio di persone e di progetti in continua evoluzione, di affidare a loro il racconto della propria identità. Il risultato è oggi negli spazi prestigiosi del polo museale e culturale che Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione. In mostra ci sono 52 immagini inedite scelte tra i 9.800 scatti che i 13 autori hanno realizzato nel corso di un anno, fotografando 13 progetti scelti fra i 1.500 che Fondazione Cariplo porta avanti ogni anno: la comunità allegra di un orto urbano, il volo di un acrobata, un appartamento dove vivono ragazzi disabili, il volto di una scienziata.

Qualcuno dei fotografi senza fissa dimora è arrivato fino alla fine di questo anno, qualcuno si è perso per strada, lasciandoci solo le sue immagini: è stato un percorso emozionante che ha incrociato fragilità e speranze, paure e orizzonti. Una prospettiva che ha unito l’atto del raccontare a quello del raccontarsi: oltre alle immagini saranno proiettate nella mostra le videointerviste ai fotografi. Una testimonianza che illumina le vite di persone che ogni giorno attraversano l’anima periferica, fragile, marginale di Milano. Scopriremo chi sono, dove trascorrono la giornata, dove mangiano, come si lavano, chi hanno perso per strada, quali luoghi chiamano casa, che cosa desiderano e che cosa hanno ritrovato osservando il mondo con la macchina fotografica. Un viaggio lungo un anno che li ha portati dalla periferia al cuore della città.

Presente alla conferenza stampa di inaugurazione l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno ha portato i saluti del sindaco Beppe Sala a questa iniziativa che ha una caratteristica esemplare: “Nelle storie dei protagonisti della mostra che affrontano con dignità la loro marginalità rispetto al contesto sociale e individuano un percorso di riscatto. Un riscatto possibile tanto più la società sarà capace di incentivarlo”. Un progetto che Del Corno definisce esemplare anche per il fatto che la mostra viene presentata in una delle sedi museali più importanti del Paese. “Sono storie che si svolgono nelle strade della città. Continuare a far sì che istituzioni pubbliche e private rivolgano il loro sguardo alla strada è il miglior modo affinché rimangano terreno della collettività e non vengano abbandonate”.

“Ho sempre pensato che per risvegliare le coscienze dovremmo portare gli ultimi, i più deboli, nel centro delle nostre città”, ha raccontato Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo. “Quando questo accade li allontaniamo perché ci dà fastidio vedere persone fragili davanti alle vetrine sfavillanti che magari ci chiedono l’elemosina. Questa mostra fotografica ha invece il grande merito di aver portato gli ultimi al centro in un modo diverso, da protagonisti, riservando loro il palcoscenico che di solito si lascia ai grandi fotografi. Un gesto simbolico, nato per farci pensare, un dono capace di cambiare le nostre giornate. Se varcheremo la soglia delle Gallerie d’Italia, pensando di vedere capolavori di grandi fotografi, forse non li troveremo, ma saremo testimoni di una meraviglia più rara: vedremo foto bellissime perché chi le ha scattate ha usato quel pertugio di luce per risalire dal baratro, e poi lo ha trasformato in uno scatto, anzi in un riscatto”. “Da anni, come Fondazione, facciamo tanto per la ricerca, l’arte e l’ambiente avendo sempre come minimo comune denominatore l’uomo. Oggi vogliamo smascherare una grande bugia, quella per cui se raggiungiamo lo sviluppo economico si potranno risolvere le grandi questioni sociali”. “Per noi è il contrario”, ha spiegato Guzzetti ad Affaritaliani.it, “prima affrontiamo la povertà e la marginalità sociale, nel mentre cerchiamo di perseguire lo sviluppo economico, perché non c’è nulla di più bello che ridare all’uomo la possibilità di tornare a sentirsi uomo. Vogliamo sostenere un’economia che sia al servizio dell’uomo, un capitalismo dal volto umano. Oggi Intesa Sanpaolo è impegnata nel sociale, insieme a tante altre aziende che adottano un tipo di crescita sostenibile. Per noi è sempre più fondamentale diffondere questo modello d’impresa”.

VIDEO - Guzzetti, Fondazione Cariplo: “Diamo voce a chi vive ai margini della società”

“In una prospettiva inclusiva e pertanto autenticamente sociale, le nostre Gallerie d’Italia vogliono essere aperte alla collettività in tutte le sue declinazioni: come spazio che offre nuove opportunità anche a chi vive condizioni di disagio, marginalità e fragilità”, ha commentato Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo. “È questa la ragione per cui abbiamo accolto con entusiasmo l’invito a ospitare in Piazza Scala la mostra 13 Storie dalla strada, frutto di un progetto di Fondazione Cariplo in collaborazione con Associazione Ri-scatti”. L’iniziativa, tra l’altro, consolida la strettissima relazione di Intesa Sanpaolo con la Fondazione Cariplo, da sempre punto di riferimento per la crescita sociale del territorio. “Questa mostra, ricca di significati, testimonia l’incrollabile fiducia della nostra banca nel valore della cultura come strumento di progresso e di elevazione di tutti i componenti della comunità civile e quindi anche come forza di cambiamento della società. La bellezza che salverà il mondo proviene dalla giustizia, dal senso morale che porta a condannare le situazioni di diseguaglianza. Anche in ambito economico-finanziario questo deve essere perseguito. Attraverso le storie degli ultimi possiamo ricostruire la fiducia nella storia. L’Occidente ha perso un’occasione nell’89 dopo la caduta del muro e la fine della contrapposizione tra due sistemi ideologici. All’Occidente è mancata la capacità di visione, sostituita dalla corsa all’utile in tempi sempre più brevi. Li è iniziato il declino dell’occidente, una crisi da cui non siamo ancora usciti”.  “Oggi occorre ripensare il sistema economico e finanziario dai fondamenti”, ha chiosato Bazoli ai microfoni di Affaritaliani.it. “L’economia deve perseguire lo sviluppo non solo materiale ma anche civile, sociale e culturale delle comunità in cui i soggetti economici operano. Non è utopistico. La risposta è dunque il ritorno a un’economia al servizio dell’uomo”.

VIDEO - Bazoli, Intesa Sanpaolo: "Per un'economia civile che guardi alla persona"

“È stata un’esperienza molto formativa per i nostri fotografi senza fissa dimora: avere come committente Fondazione Cariplo li ha responsabilizzati e motivati”, ha affermato Federica Balestrieri, fondatrice di Ri-scatti Onlus. “Durante gli shooting sono venuti a contatto con realtà che non avevano mai incontrato e che hanno saputo trattare con tatto e sensibilità, guidati dai loro docenti, i fotografi di Witness Journal. Qualche volta queste realtà erano storie di disagio, di solitudine, di emarginazione, che il loro sguardo ha saputo cogliere. Non erano fotografi professionisti, ma più di qualunque fotografo professionista hanno saputo aderire alle storie che raccontavano, perché parlavano di un disagio che a loro era famigliare. Alla fine di questo percorso, hanno vinto la propria ritrosia a raccontarsi accettando di parlare della loro vita e della loro esperienza nel film che verrà proiettato nella mostra. Un passaggio importante, il segno di una ritrovata autostima e consapevolezza delle proprie capacità, che è l’obiettivo principale di tutti i progetti di Ri-scatti Onlus”.