Economia
Forum Sostenibilità, le sfide dell'energy per la transizione energetica
Oggi la tavola rotonda della due giorni promossa da Fortune Italia. Ad intervenire Eni, Enel, Edison e Terna
Forum Sostenibilità, le sfide dell'energy tra rinnovabili e diversificazione
Il settore dell'energy e le sfide della transizione energetica sono stati i temi centrali della prima tavola rotonda del Forum Sostenibilità, la due giorni promossa da Fortune Italia che analizza come la sostenibilità stia mutando profondamente l’approccio dei principali settori economici del Paese. Ad intervenire sono stati Massimo Mondazzi, Direttore Generale Energy Evolution Eni, Salvatore Bernabei, CEO Enel Green Power e Responsabile della Divisione Global Power Generation Enel, Nicola Monti, Ceo di Edison e Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento Terna.
"La sostenibilità si è affermata in modo strutturale tra i temi chiave nelle agende dei decision makers aziendali e al centro delle decisioni degli investitori finanziari", ha spiegato Roberto Prioreschi, Managing director di Bain & Company, che ha illustrato i dati di scenario in apertura. "Ad oggi, oltre 100 trilioni di dollari degli asset in gestione seguono i principi ESG. Ciò si è tradotto in una over-performance per questi asset del 37% rispetto ai benchmark". "Il settore energia è sicuramente tra quelli in cui si può e si deve agire con determinazione secondo linee ben definite e indirizzate a un obiettivo di net zero al 2050 – continua il manager – quali: adozione di energie rinnovabili, risparmio energetico, sviluppo di nuove fonti e circular economy, per citare le principali. Ma oltre a cosa fare, sarà determinante il come farlo. Questo sarà il vero fattore differenziante e di successo, che si tradurrà in un importante vantaggio competitivo per coloro che si posizioneranno per primi".
Forum Sostenibilità, Mondazzi (Eni): "Transizione energetica richiede pragmatismo, progettualità e tecnologia"
"Eni sta affrontando la transizione energetica con grande pragmatismo", ha commentato il Direttore Generale Energy Evolution di Eni (direzione generale deputata all’evoluzione dei business di generazione, trasformazione e vendita di prodotti da fossili a bio, blue e green), Massimo Mondazzi. "Gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 55/50% al 222... sono sfidanti ed elevati e richiedono grande progettualità e sforzo tecnologico. Per poterli perseguire, per un'azienda è utile sviluppare il proprio portafoglio".
Non solo con lo sviluppo delle rinnovabili, ha spiegato il manager, ma anche con l'ampliamento del portafoglio clienti, lavorando sul mondo della raffinazione (Eni ha già trasformato due raffinerie in bioraffinerie in Italia), che possono dare aiuto insieme all'ampliamento di mobilità green. "Sono temi su cui Eni ha fondato il proprio piano".
La riduzione delle emissioni di CO2 e i biocarburanti sono altri punti fondamentali nella strategia di Eni verso un futuro low carbon. "Per raggiungere l'obiettivo finale di decarbonizzare la chiave di lettura con cui andrebbero visti i prodotti, tra cui il cosiddetto 'idrogeno blu', sarebbe valutare il loro contenuto carbonico. E' un salto culturale ulteriore che dobbiamo fare se si hanno davvero a cuore quegli obiettivi. Puntare su un unico prodotto si rischia che di rallentare e ritardare l'intero processo".
I biocarburanti sono prodotti realizzati da Eni che, rispetto ai combustibili tradizionali in commercio, vantano riduzioni di emissioni di CO2 di oltre 50%, oltre che minori emissioni inquinanti".
Forum Sostenibilità, Bernabei (Enel): "Accelerazione alla transizione con rinnovabili e riduzione delle emissioni"
"La strategia di Enel punta sulla diversificazione geografica e tecnologica e prevediamo di continuare di investire da qui al 2030 in diversi Paesi e tecnologie", ha commentato Salvatore Bernabei, CEO Enel Green Power e Responsabile della Divisione Global Power Generation Enel.
Il gruppo ha presentato ieri il primo documento di vision decennale (2021-2030) e il piano strategico per i prossimi tre anni, con cui ha annunciato che, entro il 2030, investirà 5 milardi nell’ibridazione tra sistemi di accumulo e fonti rinnovabili. Inoltre, la capacità di idrogeno verde supererà i 2 GW e la chiusura degli impianti a carbone sarà anticipata al 2027, portando all’85% la generazione zero emissioni per fine decennio. La generazione elettrica sostenibile dovrà aumentare di 10 gw all'anno, partendo dai 49 attuali. "La ricetta è la stessa portata avanti negli anni precedenti, fattore che aumenta la resilienza del modello di business, ma come evidenziato ieri stiamo imprimendo una grande accelerazione alla transizione, sia tramite la crescita delle rinnovabili sia attraverso la riduzione delle emissioni".
"In paralello a questi due filoni necessari porteremo avanti anche lo sviluppo di tecnologie che non sono state molto comuni negli scorsi anni, come lo storage negli impianti, che hanno il vantaggio di dare flessibilità al sistema. Ad oggi un elemento su cui bisogna agire in Italia è quello dei processi di autorizzazione dei nuovi impianti, dalle rinnovabili al gas alle batterie. Qualsiasi investimento si voglia realizzare passa dai permessi: se considerassimo i processi di permitting degli ultimi anni ci renderemmo conto che ci vorrebbero decenni per realizzati gli obiettivi del Pniec al 2030. È dunque necessario modificare il sistema per farlo funzionare più velocemente. A livello Paese sappiamo dove dobbiamo andare, ma dobbiamo calare gli obietti a livello capillare”.
Forum Sostenibilità, Monti (Edison): "Necessario intervento di efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione"
Secondo Nicola Monti, numero uno di Edison, soluzioni alla riduzione delle emissioni possono essere il gas sul trasporto pesante, il brokeraggio marittimo e il biometano. "Abbiamo un miliardo di euro di cantieri aperti sulla transizione energetica e siamo uno degli operatori leader nell’efficienza energetica", ha spiegato il manager. "Quando si parla di efficienza energetica si pensa ai consumi privati, ma è un tema che riguarda anche il pubblico. Si pensi alla pubblica amministrazione, capitolo molto interessante sull'efficienza energetica: cosa si può fare negli ospedali e nelle scuole? Il parco immobiliare è responsabile del 40% delle emissioni complessive della Pa. Ma se andiamo nel particolare su scuole e spedali abbiamo 70 mila edifici e circa il 60% di questi ha più di 50 anni. Oggi non ci sono fondi per questo. I progetti vengono fatti con i bandi Mies, le centrali di acquisto, che non hanno un obiettivo di efficientamento ed innovazione ma agiscono seguendo la logica dell'acquisto al minor costo. Non è questo lo strumento giusto: servono i partenariati pubblici e privati allacciati ai fondi del Recovery Fund. Con i PPP si potranno fare offerte ritagliate sulla Pa e la Pa potrà acquisire i progetti dei privati facendo la gara, ma sulle specifiche tecniche di un processo innovativo. Qui subentra la capacità delle aziende di investire. I fondi servono da acceleratore degli investimenti, non è necessario che piovano sui privati, perché le aziende sanno già investire. La questione è abilitarli”.
Forum Sostenibilità, Del Pizzo (Terna): "Disponibili a seguire strategie del Paese sulla decarbonizzazione"
"Terna è sostenibile per sua natura: il 95% dei nostri investimenti sono green e l'azienda ha per missione l'integrazione delle rinnovabili per permettere la transizione energetica". Lo ha sottolineato Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento Terna, durante il suo intervento. "Abbiamo rilevato un crescente interesse da parte degli investitori e registrato un aumento sostanziale della connessione sulla rete di alta tensione. Gli elementi fondamentali per la transizione riguardano aspetti di carattere autorizzativo e sostenibile".
"Durante il lockdown - ha continuato Del Pizzo - abbiamo assistito a quello che capiterà anche nel 2030: una drammatica riduzione del fabbisogno elettrico. Con un sistema che ha un carico residuale in alcune ore negativo, ci sarà più produzione che domanda in alcuni momenti. È una sfida completamente nuova per noi. Dobbiamo lavorare sulla stabilità del sistema. La nostra idea è quella di perseguire la realizzazione degli impianti attraverso un meccanismo di mercato. Nel caso ci fosse un fallimento di mercato metteremmo la nostra capacità finanziaria per giocare un ruolo nella realizzazione degli stessi, ma prima va creato il percorso per creare percorsi concorrenziali attraverso cui il mercato possa realizzare le proprie potenzialità. Per quanto riguarda le rinnovabili, noi siamo degli abilitatori nella realizzazione degli impianti, nel caso in cui serva il nostro intervento di carattere più industriale per favorire gli investimenti siamo sempre disponibili a seguire le strategie del paese sulla decarbonizzazione".