Economia
Gardini, “L’uomo che invento la bioeconomia”. Il nuovo libro
Gardini è “L’uomo che invento la bioeconomia”. In libreria dal 15 ottobre il testo di Bonaccorso sull’imprenditore ravennate e la nascita della chimica verde
Il 15 ottobre è arrivato nelle librerie “L’uomo che inventò la bioeconomia. Raul Gardini e la nascita della chimica verde in Italia”, edito da Edizioni Ambiente. Il libro scritto da Mario Bonaccorso, giornalista e fondatore del blog www.ilbioeconomista.com, ripercorre, in modo estremamente documentato, la nascita e lo sviluppo del progetto di integrazione tra chimica e agricoltura, che era al centro delle strategie di Enimont, quello che diventò uno dei maggiori gruppi industriali europei. Un progetto che prefigurava con trent’anni di anticipo ciò che oggi è posto come indirizzo obbligatorio per la sopravvivenza dell’economia europea: bioeconomia ed economia circolare, chimica verde, materiali biodegradabili basati sull’utilizzo di materie prime rinnovabili da scarti e sottoprodotti dell’agroindustria.
“Se l’Italia può vantare una leadership nella bioeconomia circolare – sostiene Bonaccorso – è grazie a Raul Gardini, che intuì il grande potenziale dell’integrazione tra chimica e agricoltura in chiave di sviluppo sostenibile già negli anni 80, quando si trovò alla guida di Montedison, quello che allora era il secondo gruppo privato italiano. Gardini è stato un pioniere e un esploratore, che però andò a sbattere contro molteplici interessi consolidati in Italia che ne stopparono la grande capacità innovativa”.
Bonaccorso non scrive un libro di denuncia, ma gli scenari di allora sono delineati con grande chiarezza e ricchezza di dettagli. E tutto viene costantemente messo in parallelo con gli sviluppi odierni, a riprova di quanto le idee dell’imprenditore ravennate fossero concrete e lungimiranti.
Raul Gardini (1933-1993) è stato uno dei più importanti imprenditori italiani a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta. Assunta la guida del Gruppo Ferruzzi nel 1979, lo trasforma nel giro di pochi anni da primo importatore europeo di derrate agricole in primo esportatore della Comunità Europea.
A metà degli anni Ottanta rileva il controllo di Montedison ed è qui che si realizza il suo progetto innovativo di integrare chimica e agricoltura per sviluppare prodotti sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, con la creazione prima del Centro Ricerche Fertec e poi di Novamont, la “Nuova Montedison”, oggi leader mondiale nel mercato delle bioplastiche.
Catia Bastioli, che di Novamont è l’amministratore delegato, ha scritto la prefazione del libro. “La ricostruzione attenta dei fatti accaduti in un periodo della nostra storia recente nel campo della chimica e dell’agroindustria – scrive Bastioli – ci permette di riflettere sul perché un progetto lungimirante come quello dell’integrazione tra chimica e agricoltura, pensato da Gardini, non sia andato in porto, creando un buco di decenni nello sviluppo del settore chimico in Italia”.
Il libro di Bonaccorso illumina sotto un riflettore nuovo, quello dello sviluppo sostenibile e della lotta all’inquinamento ambientale, un personaggio che ha segnato profondamente il mondo dell’agroindustria e della finanza. Riscoprire Gardini sotto questa nuova luce può consentire di non sprecare una nuova occasione per fare dell’Italia un paese leader nella transizione verso un modello economico e sociale più vicino all’ambiente e alle persone.