Economia
Gas, la produzione italiana può raddoppiare. Ma le norme bloccano l'Adriatico
Ricchi giacimenti nell'Adriatico e tra Egitto e Cipro. L'Italia potrebbe essere l'hub energetico del Mediterrano ma non ne approfitta
Ricchi giacimenti nell'Adriatico e tra Egitto e Cipro. L'Italia potrebbe essere l'hub energetico del Mediterrano ma non ne approfitta
In tempi come questi, raddoppiare la produzione nazionale di gas potrebbe significare la salvezza. E l'Italia potrebbe farlo. Eppure, polemiche e norme cervellotiche rendono impossibile farlo. Lo racconta oggi la Stampa in un interessante dossier: "Sul nostro lato dell’Adriatico nemmeno si prova a trivellare in cerca di nuovo gas naturale, e anzi si lasciano deperire, per ostacoli normativi e per carenza di manutenzione, le piattaforme già attive e che potrebbero estrarre molto metano extra senza bisogno di cercarlo; già realizzare un secondo rigassificatore a Ravenna entro i prossimi due anni suona come un’impresa eroica", scrive il quotidiano torinese.
"Invece in Croazia si trivella per attingere a quegli stessi giacimenti sottomarini a cui noi ci rifiutiamo di accedere, e l’Albania si candida a diventare un piccolo emirato adriatico degli idrocarburi, dopo che la Shell vi ha scoperto il gas e il petrolio", prosegue la Stampa. "Nella regione adriatica il secondo rigassificatore di Ravenna è l’unica iniziativa concreta che sta portando avanti l’Italia per uscire dalla dipendenza dal gas russo; si tratta di un impianto capace di ricevere metano liquefatto portato da navi, e ha la peculiarità di non essere una struttura fissa, come quella che a Ravenna già c’è, ma galleggiante; se l’è procurata la Snam, però non potrà entrare in funzione in tempi brevissimi, si dovrà aspettare l’estate del 2024".
Eppure l'Italia potrebbe davvero ritagliarsi un ruolo di primissimo piano, come dice Alberto Clò sempre a La Stampa: "Sotto il mare di Egitto, Israele e Cipro si trovano giacimenti con almeno 3.500 miliardi di metri cubi ed è in progetto un grande metanodotto sottomarino per portare questo gas in Italia e da qui nel resto d’Europa. Così l’Italia diventerebbe il grande hub meridionale del continente, realizzando a Sud quello che la Germania sperava di fare a Nord con il Nord Stream 2, che ora è bloccato dalla guerra in Ucraina".