Economia

Ge, cura dimagrante: tagli al dividendo e al Cda. Cessioni per 20 miliardi

Il cambio di pelle è di quelli epocali per General Electric, una delle società storiche della Corporate America

John Flannery, ceo di General Electric dal primo agosto, ha inaugurato il nuovo corso della conglomerata annunciando un taglio del dividendo della meta'. Una scelta che il gruppo ha fatto solo altre due volte nella sua lunga storia, cioe' nel 1929 e nel 2009, in tutti e due i casi per fronteggiare gli effetti travolgenti delle crisi finanziarie globali. General Electric ha detto che tagliera' il dividendo con l'obiettivo di preservare liquidita' per poter portare a termine il piano di ristrutturazione avviato da Flannery. Il nuovo dividendo trimestrale sara' di 0,12 dollari ad azione, in calo dagli 0,24 dollari di prima.

Il cambiamento sara' effettivo dalla prossima occasione in cui ci sara' l'annuncio di un dividendo, cioe' a dicembre. Il gigante industriale e' uno di quelli che pagano piu' dividendi negli Usa, per un totale di circa 8 miliardi di dollari ogni anno. Ge ha, pero', incontrato difficolta' nel generare utili e flusso di cassa da operazioni industriali per coprire il payout negli ultimi 5 anni. La compagnia ha pagato dividendi dal 1899, tagliandoli l'ultima volta nel 2009, quando ha ridotto il payout di 9 miliardi. In scia alla notizia, il titolo di Ge e' salito nell'1% nel pre-mercato, dopo un calo quest'anno del 35%. Wall Street si aspettava gia' un taglio del dividendo, con Rbc Capital che scommetteva su un range tra il 30 e il 60%.

Nel tagliare il dividendo e mettere in salvo 4 miliardi di dollari all'anno, Flannery ha fatto cio' che il suo predecessore, Jeff Immelt, ha evitato di fare: rivedere le aspettative finanziarie all'inizio del mandato. A Immelt, che ha preso le redini di Ge nel 2001, gli osservatori hanno fatto pesare questa mancanza. La compagnia ha anche stabilito nuovi target finanziari per il 2018, inferiori ai precedenti obiettivi. L'Eps rettificato e' ora visto tra 1 e 1,07 dollari, contro i 2 dollari promessi per anni. Il gruppo portera', inoltre, il numero di consiglieri di amministrazione da 18 a 12, inclusi il ceo e il rappresentante dell'investitore attivista Trian Fund Management. Il taglio del dividendo rientra nella strategia piu' ampia del nuovo ceo, che si focalizzera' su tre business chiave: aviazione, energia e healthcare.

A dirlo e' una fonte vicina al dossier. Il ceo cerchera', inoltre, di far uscire Ge da altre linee di business, tra cui quella dei trasporti e quella dell'illuminazione. General Electric starebbe anche puntando alla dismissione della quota di maggioranza che detiene in Baker Hughes, che e' diventata una compagnia quotata a luglio dopo essersi fusa con le attivita' di oil & gas di Ge. Quest'ultima controllo il 63% di Baker, che ha un valore di mercato di 40 miliardi di dollari. In base agli attuali accordi, Ge non potra' vendere la quota di Baker per alcuni anni. Flannery ottimizzera', inoltre, le funzioni a livello corporate, portando un numero maggiore di attivita' di ricerca in specifiche divisioni di business e lo sviluppo dei software sara' limitato alle industrie core del gruppo. Non e' ancora chiaro quanti posti di lavoro saranno colpiti dai tentativi di ristrutturazione.

A fine 2016 i dipendenti del gruppo ammontavano a 295.000. Flannery vuole vendere, nell'ambito del piano, 20 miliardi di dollari di attivita'. La divisione trasporti e' parte di questo piano, dicono fonti vicine al dossier, mentre la quota in Baker Hughes no. Il titolo del gruppo e' crollato quest'anno del 35%, un minimo storico dal 2012, contro il +15% dell'S&P 500. Ge ha perso 50 miliardi di dollari di valore di mercato da meta' luglio, quando agli investitori e' stato detto che avrebbero dovuto attendere quattro mesi perche' Flanney potesse completare una revisione interna e resettare le proiezioni finanziarie di lungo termine. Alcuni investitori chiedevano un taglio del dividendo, altri un break up o la vendita di alcune tra le principali divisioni, come Ge Healthcare.

Aviazione, energia e healthcare rappresentavano a fine 2016 circa il 58% dei ricavi della compagnia e 156.000 dipendenti. Ge ha gia' apportato dei cambiamenti a queste divisioni quest'anno, unificando quella di connessioni per l'energia a Ge Power, con la previsione di un risparmio sui costi per 1 miliardo di dollari ogni anno. Ge Aviation e' uno dei principali costruttori di motori per aerei a livello mondiale, mentre Ge Healthcare e' stata guidata proprio da Flannery fino alla scorsa estate, con un'inversione di rotta sui costi e con l'espansione nel business dei servizi ai produttori di farmaci. Ge Power, che fornisce turbine per gli impianti a gas o a carbone, ha avuto difficolta' a causa dell'incapacita' del precedente management di comprendere la dinamica della domanda del mercato e per via di un eccesso di scorte.

L'ex ceo di Ge, Jeff Immelt, ha fatto uscire il gruppo dal business dei media, delle plastiche, degli elettrodomestici e da buona parte dei servizi finanziari, ma ha anche fatto scommesse infelici su petrolio ed energia. Nel 2015 ha ampliato il business energetico acquisendo gli asset della rivale Alstom e ha speso miliardi di dollari per il merger con Baker Hughes lo scorso anno. Flannery ha gia' rinviato il progetto per il nuovo quartier generale di Ge a Boston, ha lasciato a terra la flotta aerea aziendale, ha chiuso centri di ricerca e licenziato migliaia di dipendenti. Dopo aver abbassato i target di profitto a ottobre, il nuovo ceo ha detto che punta a tagliare un ulteriore miliardo di dollari di spesa in meno ogni anno. Sulla scia delle pressioni dell'investitore attivista Trian Fund Management, gia' Immelt aveva pianificato tagli dei costi per 2 miliardi di dollari entro fine 2018. Flannery ha gia' apportato cambiamenti al management del gruppo e ha rimpiazzato Jeff Bornstein con Jamie Miller nel ruolo di cfo. Di recente ha dato un posto nel board all'investitore Trian.