Economia
Generali, Oddo: "Sostituzione Donnet sarebbe mal percepita da investitori"
Il broker sulla contesa nella compagnia assicurativa sul rinnovo del ceo: "Riconferma scenario più probabile"
E Caltagirone? L’ingegnere romano non parla. Da ambienti vicini al costruttore, però, trapela grande serenità. Si dice che l’imprenditore, infatti, non badi troppo agli studi e ai report, ma preferisca parlare con i fatti. E la mossa compiuta sabato non lascia spazio a possibili interpretazioni. Al di là del nome dell’eventuale successore di Donnet, Affaritaliani può riferire come ci siano anche altri temi lasciati aperti.
In primo luogo, limitare il potere dell’amministratore delegato, re-introducendo la figura del direttore generale. In questo modo, un DG che risponda direttamente al board metterebbe al riparo gli azionisti – questa potrebbe essere l’idea di Caltagirone – da un’eccessiva libertà di movimento del group Ceo.
E poi rimane sempre il tema della governance e della composizione del consiglio di amministrazione. Del Vecchio e Caltagirone detengono una quota rilevante di Mediobanca e vogliono contare di più sia in Piazzetta Cuccia, sia a Trieste. Per questo, la lista del consiglio uscente non piace ai nuovi soci forti del Leone, che sono pronti a presentare la loro nel tentativo di convincere una quota significativa dei fondi. Che oggi detengono il 40% della compagnia. La domanda è: ci riusciranno?