Economia
Giovani, la paghetta per un trentenne su tre. E uno su due farebbe lo spazzino
L'analisi Coldiretti/Ixè su "I giovani italiani, la vita e il lavoro"
"Più di un trentenne italiano su tre (35%) nel 2018 vive con la paghetta dei genitori o dei nonni e altri parenti che sono costretti ad aiutare i giovani fino ad età avanzata". Condizione che spinge "più di un giovane senza lavoro su due (56%) ad accettare nel 2018 un posto da spazzino che, da emblema dei lavori meno ambiti, è diventato nel tempo della disoccupazione record un 'lusso' per gli italiani under 35, tanto da essere preferito ad un posto nei call center, da badante o da dog sitter".
E' quanto emerge dalla prima analisi Coldiretti/Ixè su "I giovani italiani, la vita e il lavoro", presentata al "Salone della creatività Made in Italy" in occasione della consegna a Roma dei premi per l'innovazione Oscar Green. Se si considerano tutti i giovani tra i 18 e i 34 anni, la percentuale di chi è costretto a farsi mantenere da mamma e papà sale al 55%, più un altro 6% che si "affida" alla pensione dei nonni. Secondo l'indagine - spiega Coldiretti - ben il 68% dei giovani italiani vive on famiglia dove cerca però di rendersi utile.
Tra quanto abitano con i genitori ben il 77% concorre ai lavori domestici e il 63% fa la spesa. Non è un caso se - continua la Coldiretti - alla domanda su quale aspetto della vita incida maggiormente sul proprio futuro da 1 a 10 e' proprio la famiglia ad ottenere il punteggio maggiore (7,9) davanti a relazioni in generale e cultura (entrambe con 7,5). E questo nonostante il fatto che solo meno della metà dei giovani dichiara di stare in una famiglia dove le condizioni economiche consentono di vivere agiatamente o serenamente, mentre nelle case di un restante 47% si riescono a pagare appena le spese e in un 5% non bastano nemmeno per l'indispensabile.
Sul lavoro, invece, gli under 35 sono diventati sempre più flessibili e disposti a svolgere occupazioni meno gratificanti pur di riuscire a mantenersi in un contesto in cui il tasso disoccupazione giovanile e' del 32,7%, in calo anche se resta il terzo dato più alto d'Europa dopo Grecia e Spagna secondo gli ultimi dati Istat.
Se un posto da operatore ecologico sarebbe accettato dal 56% degli under 35 disoccupati, poco piu' della meta' (51%) punterebbe a un lavoro nella food delivery (consegna di cibo a domicilio) e un 50% farebbe il dog sitter, che si piazza ben davanti a pony express (39%) e operatore di call center (37%) mentre solo uno su quattro (24%) vorrebbe fare il badante. "Non sorprende dunque che resti solido l'obiettivo italico del posto fisso che rimane il 'sogno proibito' dal 62% dei giovani". In questo ambito "tiene il mito del dipendente pubblico al quale ambisce il 34% dei giovani, tallonato da vicino da una poltrona sicura nel settore privato, mentre un 26% vorrebbe fare il libero professionista".
"Nell'attesa si arrangiano come possono - prosegue Coldiretti- tanto che 3 giovani su 4 hanno gia' avuto esperienze lavorative multiple per una media di quasi 4 lavori gia' cambiati, che salgono a 5 se si considera la fascia tra i 30 e i 34 anni". Non mancano comunque tra gli occupati ragazzi che sono molto o abbastanza soddisfatti del lavoro che hanno (71%) mentre tra quelli che non lo sono il motivo principale resta la scarsa remunerazione economica (62%). "C'e' un forte spirito di sacrificio nelle nuove generazioni, ma anche la consapevolezza di grandi difficolta' da superare che non devono trasformarsi in rassegnazione", dice il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, "una spinta decisiva deve partire dalla scuola che deve saper alimentare una nuova cultura imprenditoriale e del lavoro fondata su bisogni veri e sugli asset vincenti su cui puo' contare il Paese come turismo e alimentazione".