Economia
Grecia, la crisi vista dalle isole: "Anche qui ci saranno conseguenze"
di Benedetta Cosmi
Il referendum prima, la permanenza nell'euro (a che patti e che impatto), l’aumento dell’iva in Grecia e la riapertura oggi delle banche, cosa cambia e come va con l'arrivo dei turisti di questi giorni. C'è la stessa affluenza dello scorso anno?
“La situazione nelle isole è diversa rispetto a quella che si sta sviluppando in questo momento nel cuore della Grecia”.
Tutti i turisti pronti per le vacanze al mare si saranno chiesti cosa voglia dire nei fatti questa frase. Sentita a più riprese, e che ci conferma anche il nostro intervistato di oggi.
“Vivo sull'isola di Rodi. Si tratta di un luogo pittoresco bello che per fortuna è influenzato solo in parte dalle vicende di queste settimane”.
Se la Grecia ripartirà sarà anche per l’impulso che potranno dare coloro che anche oggi decidono di farsi impresa sottraendosi alle sorti da “dipendente pubblico”. Avremmo potuto scegliere di intervistare un politico greco (più vicino alla linea europea o al primo partito? potremmo scegliere un lavoratore del pubblico impiego o un operatore bancario? Potremmo scegliere ancora lo sguardo del pensionato (evitando alcune immagini di repertorio), noi oggi raccontiamo da un punto di vista inedito cosa avviene in Grecia in queste ore e partiamo dalla fascia giovanile che nessuno ha interpellato, su cui si giocherà la partita più innovativa.
Il mio nome è Olegk Kolisnitsenko. Ho 27 anni, laureato presso l'Università del Galles, dove ho studiato European Business Administration. Vivo a Rodi, in Grecia.
Scegliamo Olegk, un ventisettenne che ha fondato una rivista online focalizzata sui giovani imprenditori di lingua greca.
L’intervista non vi nego che inizia già con un sorriso. I termini apocalittici, gli allarmismi, il panico, tutto camuffato, mascherato, o semplicemente travisato? la serrata delle banche, il blocco, si chiama “Holiday”.
La formula con cui chiamiamo qui la chiusura delle banche è “bank holiday”, “vacanza delle banche”, «τραπεζικής αργίας».
Ma la revoca della "Bank holiday", è più, come si dice in Grecia, "per gli occhi del mondo", dato che rimangono i controlli sui capitali: i cittadini continuano ad avere un prelievo limitato. Gli assegni a vista o i depositi non sono ancora aperti. Permangono anche molte restrizioni al trasferimento di denaro, anche all'interno del Paese. Come avrete capito, questa è la rimozione del plasma.
Solo i cittadini greci, come i turisti, che abbiano un conto bancario estero, saranno in grado di ritirare qualsiasi importo che desiderano.
Cosa sognano i giovani di Rodi? cosa studiano? dove vanno a vivere?
Il livello economico di Rodi è molto più elevato rispetto ad esempio ad Atene (sempre parlando in termini di vita, opportunità di lavoro, etc.), ma è naturale che ci sia insoddisfazione, per molte cose che il memorandum imporrà. Il costo dei beni da Rodi, dalle isole e viceversa aumenterà in modo sproporzionato. Questo perché il trasporto di merci via acqua e a tali distanze aumenterà inevitabilmente i costi. I salari sono più alti di quanto non siano in Atene, pertanto le restrizioni saranno più evidenti dove la gente perderà la maggior parte della capacità di acquisto.
Storicamente Rodi, era famosa per il Colosso, statua del dio Helios, una delle sette meraviglie del mondo antico.
Non siamo in grado di valutare senza tensione emotiva cieca, la nostra nuova via. Le opportunità che si possono aprire capovolgendo i problemi (e non solo a livello locale), perché presumo non si sta parlando solo della realtà attuale politica ed economica della Grecia. Con la maggior parte delle modifiche in atto stiamo assistendo più a un cambio di mentalità.
Facciamo un ripasso, Wikipedia alla mano, sulle appartenenze di Rodi sulla scacchiera internazionale, nel Risiko giocato tra le potenze nelle guerre mondiali?
“Annessa de facto già dal 1912 durante la guerra italo-turca, l'isola venne assegnata all'Italia con i trattati e la città di Rodi costituì il capoluogo di una provincia la cui sigla automobilistica era RD.
In seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale e all'entrata dell'Italia nel conflitto, anche l'isola fu teatro di scontri bellici, in seguito alla caduta del governo fascista e alla proclamazione dell'armistizio l'8 settembre del nuovo governo italiano fedele al re Vittorio Emanuele III e le forze alleate anglo-americane, vi fu l'inizio dei combattimenti fra le truppe tedesche del generale Kleeman e quelle italiane.
Gli aspri scontri nell'isola di Rodi e nel resto dell'arcipelago videro dopo qualche settimana la resa delle forze italiane sopraffatte dai tedeschi, col controllo da parte di questi ultimi dell'intero Dodecaneso fino alla fine della guerra. Nel 1947, a seguito dei trattati di Parigi, l'Italia fu costretta a cedere il Dodecaneso alla Grecia, come riparazione per la guerra del 1940-1941”.