Economia

Il benvenuto della Bce a Christine Lagarde

Oggi, primo novembre 2019, comincia il mandato di Christine Lagarde alla guida della Bce. “Quest’oggi Christine Lagarde, già Direttrice generale del Fondo monetario internazionale, ha assunto le funzioni di Presidente della Banca centrale europea”.

Così la Bce annuncia ufficialmente in un comunicato l’inizio del mandato della durata di otto anni di Christine Lagarde: "Benvenuta, Christine Lagarde, le diamo il benvenuto come nuova presidente della Bce. Le auguriamo tutto il meglio per il suo mandato di otto anni (…) Christine Lagarde, ex numero uno del Fondo monetario internazionale, “ha assunto oggi le sue funzioni di presidente della Banca centrale europea (Bce). È stata nominata dal Consiglio europeo il 18 ottobre 2019 per un mandato di otto anni” e “succede a Mario Draghi, che è stato presidente della Bce dal primo novembre 2011 al 31 ottobre 2019”.

Mario Draghi - come si legge su www.wallstreetitalia.com - lascia il timone della Banca centrale europea a Christine Lagarde, facendo emergere interrogativi sul successo degli strumenti politici che Draghi ha contribuito ad attuare, primo fra tutti il Quantitative easing.

“La fine della presidenza di Draghi coincide con un periodo di crescente scetticismo sull’efficacia della politica monetaria e di crescente richiesta di un ruolo più attivo per la politica fiscale”, ha dichiarato alla CNBC Silvia Dall’Angelo, economista senior di Hermes Investments. Gli analisti non hanno dubbi sul fatto che Draghi sarà sempre ricordato per il suo “whatever it takes” ma lascia in eredità a Christine Lagarde una Bce divisa.

“La BCE ha lottato per raggiungere il suo compito principale, ossia assicurare un livello di inflazione “vicino ma inferiore al 2% nel medio termine” sulla scia della crisi del debito sovrano del 2011. Allo stesso tempo, le crescenti sfide economiche, come la guerra commerciale,  la Brexit e la debolezza sui dati di produzione, hanno esercitato ulteriori pressioni sulla banca centrale affinché agisca. Ciò è culminato a settembre in un nuovo ciclo di misure di stimolo, che ha incluso un nuovo ciclo di acquisti di titoli di Stato. Tutto ciò ha portato a “serie divisioni all’interno della BCE”, ha detto Florian Hense, economista della zona euro presso Berenberg.