Economia
Ex Ilva Taranto, firmato l'accordo. L'acciaieria torna nelle mani dello Stato
L’intesa, prevede l’ingresso dello Stato, tramite Invitalia, al 50 per cento e successivamente, dal 2022, il controllo pubblico dell’azienda
Ex Ilva Taranto, firmato l'accordo. L'acciaieria torna nelle mani dello Stato
L'ex Ilva di Taranto torna allo Stato Italiano. Firmato l'accordo di coinvestimento con ArcelorMittal. L’intesa, prevede l’ingresso dello Stato, tramite Invitalia, la controllata amministrata da Domenico Arcuri, al 50 per cento e successivamente, dal 2022, il controllo pubblico dell’azienda. "Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e il ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, esprimono soddisfazione per la firma dell’accordo di co-investimento tra Invitalia e Arcelor Mittal per l’ex Ilva", si legge in un comunicato dei due ministri in cui si specifica che "l’accordo prevede un significativo impegno finanziario da parte dello Stato italiano e rappresenta un passo importante verso la decarbonizzazione dell’impianto di Taranto attraverso l’avvio della produzione di acciaio con processi meno inquinanti". L’intesa, che prevede l’ingresso dello Stato, tramite Invitalia, al 50 per cento e successivamente, dal 2022, il controllo pubblico dell’azienda, oltre alla ristrutturazione integrale dell’impianto e alla scrupolosa attuazione del piano ambientale garantirà a regime il mantenimento dei livelli occupazionali.
"Un’attenzione straordinaria - prosegue il comunicato - verrà posta sul tema delle manutenzioni e della sicurezza dell’impianto. È prevista la creazione di una nuova linea di produzione esterna al perimetro aziendale (DRI) e di un forno elettrico interno allo stabilimento che a regime potrà realizzare 2,6 milioni di tonnellate annue di prodotto. Circa un terzo della produzione di acciaio - prosgeue la nota - avverrà con emissioni ridotte, grazie all’utilizzo del forno elettrico e di una tecnologia d’avanguardia, il cosiddetto 'preridotto', in coerenza con le linee guida del Next Generation EU". "La riduzione dell’inquinamento realizzabile con questa tecnologia - specifica il comunicato - è infatti del 93% a regime per l’ossido di zolfo, del 90% per la diossina, del 78% per le polveri sottili e per la CO2. Oltre all’accordo di co-investimento per la gestione dell’ex Ilva è infatti prevista la costituzione di una nuova società a capitale pubblico dedicata allo sviluppo di questa nuova tecnologia". "Consapevole delle questioni sollevate, anche in questi giorni, dalle comunità locali, il Governo - conclude la nota - accoglie la richiesta avanzata dalla Regione Puglia, dal Comune di Taranto e dalle altre rappresentanze territoriali per l’apertura di un tavolo di confronto per accompagnare, monitorare e accelerare la transizione verso le nuove produzioni verdi e per condividere gli interventi per il risanamento ambientale e il rilancio economico della città e del territorio tarantini".