Economia
Intel, la Casa Bianca lancia un piano sui chip da 20 miliardi di dollari
Le sovvenzioni statunitensi sono indirizzate al gigante dei semiconduttori per incrementare la produzione e contrastare la competizione con la Cina
Usa: in arrivo 20 miliardi di dollari per aumentare la produzione di microchip di Intel
La Casa Bianca ha presentato un nuovo pacchetto di aiuti e sussidi, pari a quasi 20 miliardi di dollari, per consentire al colosso americano dei semiconduttori Intel di aumentare la propria produzione. Si tratta della somma più grande annunciata finora dall'amministrazione per combattere la supremazia della Cina in questo settore cruciale. Questo importo, composto da finanziamenti diretti e prestiti, dovrebbe consentire la creazione di quasi 30.000 posti di lavoro, si legge in un comunicato stampa.
"Il Dipartimento del Commercio ha raggiunto un accordo preliminare con Intel per fornire fino a 8,5 miliardi di dollari di finanziamenti diretti e 11 miliardi di dollari di prestiti nell'ambito del Chips and Science Act", ha dichiarato la Casa Bianca in un comunicato sottolineando che l'operazione "sosterrà la costruzione e l'espansione di impianti Intel in Arizona, Ohio, New Mexico e Oregon, creando quasi 30.000 posti di lavoro e sostenendo decine di migliaia di posti di lavoro indiretti". L'obiettivo è di incentivare Intel a effettuare investimenti per oltre 100 miliardi di dollari, uno dei maggiori investimenti mai effettuati nella produzione di semiconduttori negli Stati Uniti.
L'annuncio del finanziamento è infatti il più grande tra quelli concessi finora nell'ambito del Chips and Science Act da 52,7 miliardi di dollari, ha dichiarato il segretario al Commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo ai giornalisti prima dell'annuncio. In questo modo gli Usa saranno sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di produrre il 20% dei chip all'avanguardia del mondo entro il 2030, rispetto all'attuale 0%, ha aggiunto. Secondo la Casa Bianca, Intel intende anche richiedere il credito d'imposta sugli investimenti del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti fino al 25% su alcune spese di capitale, il che aumenterebbe in modo significativo l'importo del sostegno finanziario ricevuto dal governo statunitense.Il credito d'imposta è legato a una politica separata dell'amministrazione Biden, anch'essa adottata nel 2022, chiamata Inflation Reduction Act.
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Il nuovo finanziamento creerà 10.000 nuovi posti di lavoro nel settore manifatturiero e 20.000 posti di lavoro nel settore edile, molti dei quali sindacalizzati, secondo il consigliere economico nazionale di Biden Lael Brainard. La Casa Bianca stima infatti che l'investimento sosterrà direttamente almeno 10.000 nuovi posti di lavoro sia in Arizona che in Ohio, di cui 3.000 ruoli in ciascuno Stato saranno nel settore manifatturiero e i restanti 7.000 nel settore edile. La decisione del presidente Joe Biden di annunciare l'operazione durante un viaggio in Arizona sottolinea la sua strategia di evidenziare i risultati legislativi in Stati chiave in vista della sfida presidenziale di novembre contro Donald Trump. Lo Stato sudoccidentale è stato uno dei più combattuti del 2020, con Biden che ha vinto per soli 10.457 voti.La vittoria nel 2024 potrebbe rivelarsi cruciale per Biden, che dovrà affrontare una dura battaglia per la rielezione, cercando di convincere gli elettori ancora scettici sui suoi risultati economici, nonostante i recenti dati sulla crescita e sulla creazione di posti di lavoro, il persistente basso tasso di disoccupazione e il rallentamento dell'inflazione.