Economia
Intel, 20 mila licenziamenti per tagliare i costi e affrontare la crisi. Il piano del nuovo Ceo
Tra le prime mosse già annunciate c’è anche la vendita del 51% di Altera specializzata in chip programmabili, al fondo Silver Lake

Intel, il piano del nuovo Ceo per affrontare la crisi
Pronto un drastico piano di licenziamenti per Intel, il gigante dei chip statunitense da tempo in crisi. I licenziamenti, pari al 20% della forza lavoro, ossia circa 20 mila persone nel mondo, segnano la prima importante mossa del nuovo ad Lip-Bu Tan, subentrato il mese scorso per rilanciare il chipmaker in difficoltà della Silicon Valley.
Reuters aveva scritto che Tan stava prendendo in considerazione cambiamenti significativi ai metodi di produzione dei chip e alle strategie di intelligenza artificiale. La nuova via prevede la ristrutturazione della strategia di Intel per l'intelligenza artificiale e l'attuazione di tagli al personale per affrontare quello che Tan ha descritto come un livello di middle management "lento e in sovrannumero".
Poco dopo la sua nomina, Tan aveva comunque messo le mani avanti dicendo ai dipendenti in un'assemblea che l'azienda dovrà prendere "decisioni difficili". La ristrutturazione prevede uno sfoltimento del team di leadership, sostituiti con gruppi che ora riportano direttamente all'ad. I licenziamenti non sono una novità dato che già lo scorso agosto, Intel (che ha ora 108 mila dipendenti) ha tagliato circa 15 mila posizioni.
La strategia fa parte di un piano di riduzione dei costi da 10 miliardi di dollari previsto per quest'anno, a causa della perdita di produttività, costi elevati, contrazione dei margini nei segmenti principali dei pc e dei data center di Intel e da un costoso passaggio alla produzione di chip per l'intelligenza artificiale, un'area in cui Intel è rimasta indietro rispetto a concorrenti come Nvidia.
L’annuncio ufficiale dei licenziamenti dovrebbe arrivare insieme ai risultati finanziari del primo trimestre 2025 previsti per domani, giovedì. Il piano arriva dopo anni complicati con ricavi in calo e il titolo che in Borsa ha perso oltre il 60% in cinque anni. L’obiettivo della società è di tornare competitiva in un mercato tech sempre più affollato, in cui ogni ritardo si paga caro. E Lip-Bu Tan, manager con lunga esperienza nel settore, non sta perdendo tempo.
Tra le prime mosse già annunciate c’è anche la vendita del 51% di Altera specializzata in chip programmabili, al fondo Silver Lake. Un segnale che indica l’intenzione di concentrarsi solo sul core business tecnologico dell’azienda, lasciando indietro tutto ciò che è considerato “non essenziale”. Tan vuole ricostruire ciò che Intel, che aveva circa il 90% di quote di mercato per i chip per pc e data center, ha perso: innovazione e rapide decisioni per rispondere alle esigenze dei clienti.