Economia

Intesa aiuta la trasformazione digitale delle imprese: plafond da 90 miliardi

Partnership fra Intesa Sanpaolo e Piccola Industria dedicata alla competitività e alla trasformazione delle imprese per cogliere la rivoluzione digitale

Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo hanno firmato oggi una nuova partnership dedicata alla competitività e alla trasformazione delle imprese per cogliere le opportunità offerte dalla ‘quarta rivoluzione industriale’. Questo accordo, il sesto, è stato presentato oggi a Milano da Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, Alberto Baban, presidente di Piccola Industria Confindustria, e per Intesa Sanpaolo, da Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo, da Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori e dal chief economist, Gregorio De Felice (leggi la sua relazione).

L’intesa, che per i tre anni previsti dall’accordo mette a disposizione delle imprese un plafond 90 miliardi di euro, intende rispondere a precisi fattori congiunturali e di contesto che influenzano l’attività delle imprese italiane. Grazie all’innovazione a 360 gradi, alle nuove tecnologie che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale e alla digitalizzazione, anche le piccole e medie imprese possono costruire partnership in mercati lontani, contaminarsi con nuove idee, riorganizzarsi in un’ottica di maggiore snellezza ed efficienza, lavorare sempre più in filiera, sfruttare le opportunità date dalle produzioni in Co-buying (B2B2C, Business to Business to Consumer) e Business to Consumer (B2C) più vicine al cliente e in grado di comprendere più velocemente dove andrà il mercato.

Le opportunità di sviluppo per le realtà aziendali che riusciranno a cogliere la sfida del digitale sono enormi, ma richiedono un intervento a 360 gradi, con investimenti in capitale fisso e immateriale, soprattutto in ricerca, innovazione e formazione, nonché trasformazioni organizzative e una continua attenzione alle evoluzioni in corso. Accelerare gli investimenti delle imprese, intervenire con una logica sistemica e un orizzonte temporale esteso, sono quindi le necessità alle quali va incontro il nuovo accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria, che prevede una pluralità di azioni congiunte rivolte all’intero sistema produttivo imperniate su quattro pilastri: Ecosistemi di imprese e integrazione di business; Finanza per la crescita; Capitale umano; Nuova imprenditorialità.


- Ecosistemi di imprese e integrazione di business

La realtà italiana costituita da una miriade di PMI contraddistinte da produzioni flessibili potenzialmente a “misura di Industria 4.0” e che da sempre fanno rete attraverso un ampio e articolato sistema di filiere. Sulle imprese, su questi insiemi di relazioni e sui nuovi che si andranno a definire si ritiene di poter innestare le opportunità che verranno offerte dal Piano Nazionale Industria 4.0 presentato dal Governo e dalla Legge di Bilancio in fase di approvazione.

Attraverso l’accordo, Intesa Sanpaolo e Piccola Industria Confindustria intendono mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di trasformarsi, migliorando i processi produttivi, ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie , tra cui i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Per la realizzazione dei progetti di sviluppo delle imprese Intesa Sanpaolo si avvarrà anche del proprio Innovation Center, struttura che raccoglie tutte le iniziative avviate dal Gruppo nel campo dell’innovazione. Proseguirà inoltre la collaborazione congiunta per promuovere la piattaforma digitale Tech- Marketplace al fine di aiutare le imprese nell'esplorazione di soluzioni innovative e identificare potenziali interlocutori nella logica dell’Open innovation.

L’iniziativa intende rappresentare anche un momento evolutivo di “AdottUp – il Programma per l’adozione delle startup” e offrire nuove opportunità alle startup in esso sviluppate. L’accordo riserva inoltre particolare attenzione al turismo e ai sistemi produttivi culturali e creativi non solo come chiavi di volta per lo sviluppo del brand Italia ma come priorità per la crescita economica e sociale del Paese.

- Finanza per la crescita

L’accordo punta a finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese attraverso un nuovo modello di relazione basato su i fattori qualitativi legati al credito: informazioni economico-finanziarie, settore e posizionamento competitivo, strategie e piani aziendali, struttura proprietaria e management, capacità innovativa e formazione, strategicità della catena fornitore-champion. Sono inoltre previste adeguate soluzioni finanziarie a medio-lungo termine oltre al migliore utilizzo degli strumenti di supporto, a cominciare dal rinnovato Fondo di Garanzia e soluzioni su misura per le singole aziende, destinate anche a prevedere un “allungamento” della durata dei mutui con corrispondente riduzione dell’entità della rata e a valorizzare le garanzie immobiliari che assistono i finanziamenti.

Per programmare la crescita, bilanciando i livelli di debito a favore del capitale di rischio, è fondamentale il ricorso all’Equity per il rafforzamento del sistema produttivo. A tal proposito l’accordo intende sviluppare iniziative che favoriscano la patrimonializzazione delle imprese, favorendo l’incontro tra imprese e nuovi soci e sostenendo nuovi processi aggregativi. Tra le attività individuabili, la promozione del Progetto Elite di Confindustria con cui migliorare processi manageriali, crescita delle competenze industriali, evoluzione finanziaria e organizzativa delle imprese attraverso la collaborazione con gli ELITE Desk costituiti presso le Associazioni territoriali di Confindustria. Infine si prevede l’estensione a comparti strategici per l’economia italiana del Progetto Filiere, l’innovativo modello di credito di Intesa Sanpaolo che ha sinora prodotto 330 contratti con aziende capofila con oltre 15 mila fornitori ed un giro d’affari di 55 miliardi.

- Capitale umano

La crescita del nostro Paese e il suo sviluppo sono fortemente condizionati dalla formazione delle risorse umane. Proprio per questo Intesa Sanpaolo si impegna a sviluppare iniziative formative, in accordo con Piccola Industria Confindustria e anche con partner esterni, con l’obiettivo di offrire proposte concrete alle aziende per il miglioramento dei propri risultati di business. L’accordo punta inoltre a favorire l’alternanza scuola-lavoro con l’obiettivo di far diventare l’azienda il luogo in cui lo studente consolidi e arricchisca le conoscenze apprese, sviluppando competenze spendibili nel mondo produttivo o acquisendo esperienze funzionali alla creazione di nuove imprese, in linea con il Piano Nazionale Industria 4.0. E’ inoltre un obiettivo comune definire concrete iniziative di natura previdenziale, sanitaria e sociale mettendo a disposizione delle imprese piattaforme di servizi che forniscano una gamma personalizzabile di soluzioni di welfare aziendale, anche di natura previdenziale.

- Nuova imprenditorialità, giovani, imprenditoria femminile

L’attenzione ai giovani e alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali è al centro degli interventi legislativi e si sviluppa sulle nuove tecnologie che facilitano la diffusione di idee e progetti in tutto il mondo. Attraverso l’accordo, Intesa Sanpaolo mette a disposizione il modello di valutazione delle startup. E’ un nuovo algoritmo DATS (Due Diligence Assessment Tool Scorecard), già inserito nelle Regole di concessione del credito, a supporto della valutazione creditizia delle Startup e in futura estensione alle PMI innovative. Si tratta del primo modello di valutazione “forward looking” adottato da una banca per i finanziamenti in debito, basato su logiche derivate dalla valutazione degli investitori in Venture Capital, mutuando le competenze costruite negli ultimi anni all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Questo nuovo strumento, profondamente innovativo e distintivo, consente alle imprese e alla banca di cogliere al meglio le opportunità offerte dalle misure governative e le agevolazioni per la crescita, recentemente estese dal Piano Industria 4.0. L’imprenditoria femminile gioca un ruolo rilevante tra le PMI (una quota pari al 13% sul totale delle imprese) in particolare nel Nord-Ovest. Il profilo strategico di queste imprese mette in luce una maggiore propensione a servire i mercati esteri ed una maggiore attenzione all’attività di marketing e all’innovazione tecnologica. L’obiettivo dell’intesa è supportare le donne imprenditrici nella creazione e nella gestione di aziende di successo, attraverso un percorso di crescita organico che fornisca loro supporto fin dall’avvio e nella gestione della propria attività. Il tema dell’imprenditoria immigrata avrà sempre più peso per uno sviluppo economico e sociale sempre più inclusivo.

Le imprese individuali aperte nel 2015 da cittadini nati fuori dell'Unione Europea sono aumentate di quasi 23mila unità, arrivando complessivamente a superare le 350mila unità. Con l’accordo si prevede di collaborare all’identificazione di iniziative da realizzare congiuntamente sul tema. Per l’Accordo è prevista una durata triennale e un percorso modulare nel tempo in cui focalizzarsi sui diversi temi e garantire continuità di intervento. Come nelle passate edizioni l’accordo verrà declinato e promosso sul territorio con una serie di iniziative e con il coinvolgimento delle strutture territoriali di Confindustria e di Intesa Sanpaolo.

Vincenzo Boccia, presidente Confindustria: "Lo sviluppo delle imprese e la loro crescita dimensionale e finanziaria sono una tappa obbligata per la ripresa economica del paese. L’industria del futuro richiede dimensioni adeguate, per le quali servono anche buon credito e nuova finanza. L'accordo che Confindustria, Piccola Industria e Intesa Sanpaolo, rinnovano oggi è una collaborazione storica, nata nel 2009 e rafforzatasi nel tempo, proprio per sostenere gli investimenti e la crescita delle imprese con risorse importanti e lo sguardo rivolto avanti, per incoraggiare il dinamismo soprattutto delle imprese di piccola e media dimensione. Da questa partnership strategica è nata l'idea della moratoria, poi trasformata in accordo nazionale tra banche e imprese, che ha consentito a più di 430.000 imprese di usufruire di maggiore liquidità per circa 25 miliardi. Questo nuovo accordo, che rafforza l'impegno a sostegno delle aziende alle prese con la quarta rivoluzione industriale e punta sulla valorizzazione delle variabili qualitative per la valutazione del merito di credito, contiene alcune innovazioni rilevanti: prima tra tutte, la valorizzazione delle garanzie immobiliari ai fini dell'accesso al credito. Ora dobbiamo continuare sulla strada del dialogo e del confronto per produrre effetti ancora più tangibili a vantaggio delle imprese, aumentando la durata dei finanziamenti e il loro ammontare, e riducendo il costo del credito. Infine, è fondamentale impegnarci per una maggiore diffusione del Progetto Elite, su cui Intesa Sanpaolo può avere un ruolo attivo, attraverso la collaborazione con gli Elite Desk e azioni mirate sul territorio".

Alberto Baban, presidente Piccola Industria Confindustria “Il cambiamento che le aziende stanno affrontando è epocale e richiede nuovi strumenti e linee d'azione. Per questo crediamo fortemente nel sesto accordo siglato con Intesa Sanpaolo: il nostro obiettivo è avere imprese capaci di affrontare e vincere le sfide del futuro. Collaboreremo, con il supporto delle strutture territoriali, per valorizzare questa intesa e mettere le PMI in condizione di anticipare e prevedere i cambiamenti in atto. A fare la differenza, infatti, sarà sempre di più la capacità di comprendere per tempo la direzione del mercato, integrare le nuove tecnologie nei prodotti e nei processi, modificare le proprie strategie per rispondere rapidamente alle richieste dei consumatori. Per rafforzare il sistema produttivo italiano è fondamentale concentrarsi sulla trasformazione digitale delle imprese, come prevede l’accordo di oggi, puntando ad aumentare il livello di innovazione e di attrattività delle PMI nei confronti di investitori esterni. Bisogna sfruttare al massimo le opportunità previste dal Piano Nazionale Industria 4.0 e dalla Legge di Bilancio ".

Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo: “Il sistema imprenditoriale italiano dopo aver dimostrato di avere la forza necessaria per superare la crisi deve oggi sostenere le sfide della quarta rivoluzione industriale che rappresenta una grande opportunità, ma che necessita di diverse iniziative sul fronte della patrimonializzazione, della formazione e della digitalizzazione. Azioni che richiedono investimenti sia finanziari che nel capitale umano. L’accordo con Confindustria ci vede impegnati a sostenere il sistema produttivo italiano forti della nostra capacità di rappresentare l’acceleratore dell'economia reale in Italia: da inizio anno a fine settembre abbiamo fornito alle imprese italiane 20 miliardi di credito a medio e lungo termine. Un dato in crescita di circa il 10 % sul 2015 e del 60% circa sul 2014. L’accordo sottoscritto oggi e che conferma la solida collaborazione tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, va proprio in questa direzione, mettendo a disposizione delle imprese oltre alle risorse, anche gli strumenti per spingere la ripresa.”

Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: “Seppure in un quadro economico migliorato rispetto al passato dobbiamo registrare come non vi sia ancora un'adeguata ripresa degli investimenti produttivi. E’ un problema globale, ma che in Italia è particolarmente avvertibile vista la piccola dimensione e conseguente scarsa patrimonializzazione delle nostre PMI. L’accordo che presentiamo oggi vuole aiutare le aziende italiane a migliorare la loro capitalizzazione e a cogliere le grandi opportunità che la digitalizzazione e i nuovi scenari offerti dalla quarta rivoluzione industriale offrono. Intesa Sanpaolo ha di recente lanciato il Progetto Filiere che va nella direzione di agevolare la richiesta ed il costo del credito per tutte quelle aziende fornitrici di un progetto produttivo. Ma intendiamo lavorare per estendere questa opportunità al turismo e ai sistemi produttivi culturali e creativi che sono un elemento fondamentale del brand Italia e del sistema economico nazionale”.