Economia
Investimenti sostenibili, è boom. Fanno bene all'ambiente e al portafoglio
L'80% circa conosce gli investimenti sostenibili e quasi un risparmiatore su 4 li ha già sottoscritti
Boom per gli investimenti sostenibili
Gli investimenti sostenibili, ovvero quegli investimenti che hanno l'obiettivo di creare valore per l'investitore e per la società nel suo complesso attraverso un progetto di investimento impostato nel medio-lungo termine integrando l'analisi finanziaria, quella ambientale, quella sociale e del buon governo, piacciono sempre di più agli investitori italiani. D'altro canto, la sostenibilità rimane un punto centrale di attenzione anche nel nuovo anno che si è aperto con l’entrata in vigore del Regolamento delegato SFDR che norma gli obblighi informativi che devono essere rispettati da tutti gli operatori finanziari.
L’interesse dei clienti nei riguardi degli investimenti sostenibili è stato fotografato da una recente ricerca realizzata dal Forum per la finanza sostenibile dalla quale emerge che l'80% circa conosce gli investimenti sostenibili e quasi un risparmiatore su 4 li ha già sottoscritti. Una discreta crescita dato che un anno fa erano il 18% coloro cha avevano già sottoscritto prodotti SRI. Cautela e accortezza sono le parole chiave che guidano in questo momento le scelte degli investitori; la maggior parte infatti privilegia investimenti a basso profilo di rischio ma con un orizzonte temporale più lungo rispetto al 2021. Solo una minima percentuale si orienta su proposte di investimento ad alto grado di rischio. Percentuale che sale ed arriva a quasi il 10% per i titolari di posizioni con almeno 20.000 euro investiti.
La metà dei risparmiatori ritiene che i recenti avvenimenti evidenziano maggiormente gli investimenti sostenibili, mentre i 2/3 degli interpellati giudica rilevanti i rischi derivanti dal cambiamento climatico. Infine, i risparmiatori rilevano un aumento della competenza in materia di prodotti SRI tra gli operatori finanziari. Le tematiche degli ultimi mesi, come l'incremento dei prezzi dell'energia, l'inflazione galoppante ed il perdurare del conflitto russo-ucraino, hanno creato molta incertezza, tant'è che quattro intervistati su cinque sono decisamente preoccupati per il fenomeno del caro energia e per l'inflazione. Tra i principali fattori da affrontare troviamo la crisi energetica, il rialzo generale dei prezzi e il cambiamento climatico.
La transizione energetica, ovvero quel processo che include molti ambiti (da quello economico-finanziario a quello sociale e ambientale) per riuscire a convertire la produzione di energia elettrica attraverso l'utilizzo di fonti pulite, in modo da abbandonare gradualmente quelle fossili , nonostante una conoscenza poco approfondita, viene vista da parecchi come indispensabile, dove i vantaggi nel lungo periodo supereranno abbondantemente i costi nel breve. Una recentissima ricerca condotta da Consob inoltre, rileva come la propensione verso i prodotti finanziari sostenibili è subordinata al rendimento atteso per 1/5 circa degli investitori, mentre oltre la metà dichiara la propria predisposizione al di là dal rendimento atteso, manifestando la disponibilità a realizzare un rendimento inferiore rispetto agli altri strumenti finanziari purché in linea con i valori e le norme sociali del cliente.