Economia
Ita, sfumano all'improvviso le nozze con Lufthansa. L'esperto: "I tedeschi vogliono pagare meno, l'erede di Alitalia perde troppi soldi"
Roma è decisa a non svendere Ita. Questo significa che è pronta a interrompere la trattativa se Lufthansa non cederà sul prezzo? Parla Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all'Università Milano-Bicocca
Slitta (ancora) l'accordo Ita-Lufthansa: "Il Mef non vuole svendere la compagnia aerea? Questa retorica ricorda i tempi della vecchia Alitalia"
Mesi di trattative, rinvii continui dell’Ue e i nodi sciolti sulla concorrenza non sono bastati: l’accordo tra Ita e Lufthansa è stato bloccato di nuovo. E così il progetto dei tedeschi di mettere piede nel vettore italiano, ancora una volta, non s'ha da fare. Secondo il Corriere della Sera, lunedì sera, 4 novembre, un nuovo scontro: tedeschi e italiani non trovano l’accordo sul prezzo. Al centro della disputa ci sono clausole contrattuali legate alla cifra da versare dopo il primo aumento di capitale riservato a Lufthansa.
Stando alle indiscrezioni, il colosso tedesco avrebbe preteso un “aggiustamento” sulla seconda tranche da 325 milioni di euro (più un bonus di 100 milioni) sostenendo che Ita, nel frattempo, avrebbe perso valore. "L’Italia non svende la sua compagnia", ribadiscono da Roma, in ballo non ci sarebbero solo i numeri, ma mancato rispetto delle clausole e una tensione crescente che minaccia di mandare tutto all'aria. Per capire meglio, Affaritaliani.it ha interpellato Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Milano-Bicocca.
“Fino a ieri sera sembrava che l’operazione andasse avanti con il via libera della Commissione Ue. Ora il nodo è il prezzo di vendita: i famosi 325 milioni per il 41%. Bisogna capire cosa accadrà,” afferma Giuricin. “Lufthansa, senza Ita, può continuare a fare profitti e crescere, anche se Ita rappresentava un’opportunità interessante. Per Ita, invece, senza Lufthansa, e quindi senza un partner operativo, non è affatto semplice.” Il problema, secondo l’esperto, è chiaro: “Lufthansa dice: poiché il closing slitterà probabilmente al 2025 e Ita continua a perdere soldi, il valore della compagnia è diminuito.”
Giuricin avverte: “È una situazione che rischia di diventare critica. Nonostante i progressi in Ita sul piano gestionale e contabile, sappiamo bene che la compagnia perde soldi. È proprio per questo che Lufthansa chiede un ribasso.” Insomma, è una questione di soldi e di principio: per Roma, il prezzo proposto dai tedeschi è troppo basso. Ma come si è arrivati fin qui? “Il fatto che si sia andati per le lunghe, non per colpa di Ita o Lufthansa, ma per i tempi decisionali della Commissione, ha fatto sì che una compagnia in perdita come Ita vedesse il suo valore diminuire", ribadisce l'esperto.
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Il Mef è deciso a non svendere Ita. Questo significa che è pronta a interrompere la trattativa se Lufthansa non cederà sul prezzo? Giuricin riflette: “Questa retorica dello ‘svendere’ ricorda i tempi della vecchia Alitalia. Spero non sia un errore destinato a ripetersi.” E adesso? “Spero che si proceda, soprattutto nell’interesse del contribuente italiano. Il miliardo e 300 milioni di fondi pubblici versati a Ita nell’ottobre 2021 rischiano di andare completamente in fumo. Non è stato facile convincere la Commissione UE finora, ma se davvero si è deciso di non ‘svendere’ la compagnia, mi sembra una retorica troppo forte,” conclude Giuricin.