Economia
L'inflazione torna a correre e gli italiani tolgono soldi dal conto corrente
Nel mese di maggio, e in futuro, il valore della liquidità parcheggiata sui conti correnti soffrirà a causa del rincaro dei beni legati all'energia
L'inflazione torna a crescere, e a "farne le spese" sono i conti correnti degli italiani. Ecco perchè
Ecco perchè puntare sulla loro educazione finanziaria è uno degli investimenti più avveduti che possiamo fare. Sono alcune riflessioni che emergono dall'Ufficio Studi di Assogestioni durante un recente confronto col Censis, istituto di ricerca socio-economica italiano fondato nel 1964. Lo studio evidenzia come lo scorso anno la liquidità delle famiglie italiane si è ridotta di ben 20 mld di euro, mentre nel mese di Marzo del corrente anno il valore dei depositi bancari è sceso del 6% circa rispetto a un anno fa. L'inflazione ha ridotto il fascino del contante tant'è che oggi il 40% dei risparmiatori si dichiara propenso a valutare alternative alla liquidità di conti correnti.
Il Rapporto evidenzia però, attraverso una serie di quesiti, come le competenze dei risparmiatori riguardo ad investimenti e tematiche economiche siano piuttosto deboli. Il problema va oltre alla carenza di conoscenze perchè permangono le illusorie competenze: ad esempio tra coloro che affermano di sapere che cos’è l’inflazione, 4 su 10 non sanno che diminuisce il potere d’acquisto dei redditi. C'è poi chi pensa di avere adeguate nozioni finanziarie ma il 52% degli intervistati ha risposto in maniera errata a diversi quesiti. Trattasi di incompetenze occulte che agevolano comportamenti finanziari dannosi e una insufficiente inclinazione all'educazione.
C'è anche chi pensa che gli investimenti redditizi siano dovuti al caso, alla fortuna. Per questi risparmiatori conterebbe solo la buona sorte! L'insieme di questi comportamenti e scarse conoscenze si riflette sulle scelte di investimento degli italiani e l'espressione che meglio delinea lo stato d'animo è prudenza. Un atteggiamento che spiega il forte legame che ancora lega l'investitore retail ai fondi di investimento obbligazionari.
È fondamentale quindi colmare queste lacune facendo ricorso all'educazione finanziaria. Oltre al coinvolgimento delle istituzioni ci devono essere anche l'impegno e le responsabilità individuali. Sono quasi dodici milioni gli italiani che investono in fondi che impongono, per loro natura, un approccio alla diversificazione, alla pianificazione e all'investimento specialistico. Il gestore non è più un venditore ma un consulente esperto che con l'obiettivo di fornire maggiore consapevolezza finanziaria, consiglia il suo cliente a raggiungere i propri obiettivi finanziari nel rispetto delle sue conoscenze, della sua esperienza, dei propri obiettivi, bisogni e orizzonti temporali.