Economia

La Cina va avanti con la guerra delle valute. Sparisce il presidente della Fosun

Pechino cerca di sfruttare l'ultima parte dell'anno per un colpo di reni in Zona Cesarini del Pil e centrare così il target del 7%, obiettivo minimo per un soft landing che quest'anno è costata diversi miliardi di capitalizzazione alle Borse cinesi. Accusata, in primis dall'America, di sfruttare ad arte la leva della svalutazione competitiva della propria moneta e di alimentare la guerra delle valute, allentandone l'aggancio con il dollaro in ascesa, il Paese della Grande Muraglia ha nuovamente tagliato il valore dello yuan ai minimi da oltre quattro anni contro il dollaro. In particolare, il fixing della Banca popolare cinese è stato registrato a 6,4358 yuan per dollaro, il livello più basso dal 5 agosto 2011. La svalutazione ammonta a circa il 5% in un settimana.

Secondo Sheng Laiyun, portavoce dell'Ufficio nazionale di Statistica cinese, Pechino "può raggiungere il suo target di crescita intorno al 7% nel 2015". Anche se raggiunto, rappresenterebbe comunque l'espansione economica più lenta registrata dal Paese in un quarto di secolo.

Il Pil della Cina è cresciuto del 6,9% anno su anno nel terzo trimestre del 2015. Si tratta della performance più debole dall'inizio della crisi finanziaria globale. Sheng ha comunque precisato come, dal momento che le misure di stimolo adottate dal Governo di Pechino stanno dando i primi frutti, ci siano molti fattori positivi che potranno sostenere l'economia del Dragone.

Intanto, è sparito da ieri in Cina il tycoon Guo Guangchang. Le azioni di uno dei principali conglomerati cinesi, la Fosun International di cui è fondatore e ceo, sono state sospese dalle contrattazioni dalla borsa di Hong Kong, dove sono quotate dal 2007, dopo che ieri il titolo sul Nasdaq ha perso l'11,4% del suo valore. La Fosun International ha interessi nelle assicurazioni, nel settore bancario e nella vendita al dettaglio, e controlla il Club Med e Forbes.

Guo sarebbe stato visto l'ultima volta insieme ad agenti della polizia di Shangai, all'aeroporto della città secondo voci non confermate in sostegno dell'ipotesi di un suo coinvolgimento nella campagna anti corruzione che le autorità cinesi il mese scorso hanno esteso al settore della finanza. Guo, 48 anni, fondatore della Fosun nel 1992 insieme ad altri studenti, si proclamava discepolo dell'americano Warren Buffett.