Economia
La Panda non sarà prodotta a Pomigliano. Stellantis: "Abbiamo un piano"
Lo stabilimento campano si concentrerà sulla produzione dell'Alfa Romeo Tonale e della Dodge Hornet
Stellantis: "Non abbandoneremo Pomigliano"
"Panda soddisfa appieno le esigenze di mobilità di un'ampia fascia di utenti, soprattutto italiani; per questo motivo, non la consideriamo in concorrenza con il modello che vedrà la luce in Serbia, che sarà su un'altra piattaforma e posizionato in modo diverso dall'attuale in quanto la Panda sta diventando una famiglia, come lo è per 500. Per questo motivo, se l'evoluzione normativa e le condizioni competitive dello stabilimento di Pomigliano lo consentiranno, è nostra intenzione continuare il suo ciclo di vita e quindi sostenere lo stabilimento fino all'arrivo del nuovo ciclo di modelli". Lo scrive Il Mattino, riportando una nota di Stellantis.
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Un portavoce del Gruppo Stellantis ha comunicato ciò in risposta all'annuncio che la nuova Panda elettrica sarà prodotta in Serbia anziché in Campania, come inizialmente sperato. Riguardo a Pomigliano, il portavoce ha evidenziato l'arrivo di prodotti competitivi come l'Alfa Romeo Tonale e la Dodge Hornet, entrambi oggetto di produzione nello stabilimento. Attualmente, l'impianto opera su 12 turni per entrambi i modelli, confermando che la Panda continua a essere un modello di successo, soprattutto grazie alla sua versione ibrida. Nonostante l'annuncio della produzione in Serbia, non sono stati fatti ulteriori annunci sulla produzione futura a Pomigliano, con piani industriali che saranno comunicati in momenti opportuni.
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L'annuncio del Presidente della Serbia Vukic riguardo alla scelta dello stabilimento di Kragujevac per la produzione della nuova Panda elettrica ha sollevato interrogativi sul futuro di Pomigliano. Tuttavia, il Gruppo Stellantis ha rassicurato che lo stabilimento italiano avrà una nuova missione accanto ai modelli Tonale e Hornet, senza fornire dettagli specifici. Sindacati e gruppo automobilistico si confronteranno in un incontro convocato dal ministro Adolfo Urso, che mira a discutere il progetto di aumentare la produzione di auto in Italia. L'obiettivo di produrre un milione di modelli all'anno potrebbe essere compromesso senza alternative alla Panda, destinata a cessare la produzione a Pomigliano entro la fine del 2026. I sindacati chiedono rassicurazioni sull'impiego della manodopera e si spera che l'incontro fornisca chiarezza sul futuro del sito. Possibili soluzioni di compromesso potrebbero essere discusse, come la produzione parziale della nuova Panda elettrica anche in Italia, utilizzando tecnologie nazionali di alta qualità. Tuttavia, al momento, il modello previsto per la produzione in Serbia non sembra essere in diretta concorrenza.
Le dichiarazioni provenienti da Belgrado hanno generato preoccupazione tra i sindacati italiani, che sono pronti a difendere il sito di Pomigliano e a chiedere chiarezza sui piani futuri. La Fiom Cgil sottolinea la determinazione a tutelare i lavoratori e la produzione, mentre la Fim Cisl chiede spiegazioni dettagliate su quale modello sostituirà l'attuale Panda. La vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Valeria Ciarambino, esprime preoccupazione per le possibili ripercussioni sul territorio, sottolineando la necessità di salvaguardare il futuro produttivo di Pomigliano e di ottenere garanzie occupazionali adeguate.