Economia
Mutui, finisce l'era del Libor. Ecco il nuovo sistema sui tassi overnight
Dopo gli scandali e multe legate alle manipolazioni, dal gennaio va in pensione il Libor. Nuovo sistema dei tassi su accordi conclusi, non su operazioni future
I tassi principali per la sottoscrizione dei contratti per prestiti e mutui
Con l'inizio del 2022 il mondo della finanza compirà un passo cruciale verso l'eliminazione graduale del Libor, il tasso che per 45 anni è stato uno dei riferimenti principali per la sottoscrizione dei contratti per prestiti e mutui. Dal primo gennaio infatti, spiega l'agenzia Radiocor, ha avvio la transizione verso un regime basato su un nuovo insieme di tassi overnight privi di rischio (Rfr) mentre il Libor continuerà a vivere, in forma minore, per i 230 trilioni di dollari di contratti esistenti che lo utilizzano come base per il pagamento degli interessi.
Per i regolatori e le banche l'inizio della nuova era segna un punto nodale dopo anni di sforzi e di preparazione per sostituire il Libor, la cui sorte era segnata fin dal 2012 quando le autorità scoprirono che i trader delle principali banche di investimento avevano trovato un modo per manipolare a proprio vantaggio il fixing del tasso. Ne sono seguite inchieste che hanno portato a multe per le banche coinvolte pari a 10 miliardi di dollari ed partita la ricerca di una soluzione che permettesse di disattivare, come deciso nel 2017 dalla britannica Financial Conduct Authority (Fca) e da altre autorità, i tassi Libor per le cinque principali divise mondiali, dollaro, euro, franco svizzero, sterline e yen.
Per evitare di correre i rischi del passato, si è deciso di passare da un sistema come il Libor che si basava sulle stime delle banche sui livelli futuri del tasso, e dunque stime soggettive, a un sistema che si basa invece sui tassi di prestito overnight, ovvero sulle transazioni avvenute il giorno prima. Ciò ha eliminato la componente del rischio di credito bancario, rendendole "prive di rischio". I nuovi tassi dunque riflettono accordi conclusi non operazioni future come avveniva con il Libor.
Per le autorita', la sfida e' stata non solo quella di sviluppare nuovi parametri di riferimento, ma anche di elaborare nuove garanzie legali e di preparare il mondo della finanza all'inevitabile transizione. Le autorita' del Regno Unito e degli Stati Uniti hanno tuttavia consentito a che il Libor in dollari per i contratti esistenti resti in vigore fino alla meta' del 2023 e la Fca ha anche permesso alle versioni "sintetiche" di Libor in yen e sterline di continuare per un anno. La Fca non ha deciso se continuera' con le versioni sintetiche del Libor in dollari Usa dopo il giugno 2023 e prendera' una decisione verso la fine del prossimo anno.