Economia
Lo shutdown Usa spaventa la Borsa. Milano -0,97%, risale lo spread
Hanno perso ancora quota le Telecom Italia (-3,8%), nel giorno in cui si e' tenuto il cda della compagnia
Chiusura contrastata per le Borse europee, rimaste con il fiato sospeso per il rischio di una paralisi parziale del Governo federale americano in assenza dell'approvazione della legge sulla costruzione del muro al confine con il Messico. I listini europei hanno inoltre vissuto una giornata volatile a causa dell'approssimarsi della chiusura dell'anno e delle scadenze tecniche. Milano ha accusato la performance peggiore (-0,97% il Ftse Mib), mentre lo spread ha ripreso a salire a 257 punti. Piazza Affari ha risentito della debolezza delle banche, con Unicredit che ha guidato i ribassi, accusando un -3,8%. Hanno perso ancora quota le Telecom Italia (-3,8%), nel giorno in cui si e' tenuto il cda della compagnia, chiuso pero' con un nulla di fatto. Il board si e' limitato ad aprire un'istruttoria sulla richiesta di assemblea inoltrata da Vivendi, riservandosi di decidere il prossimo 14 gennaio. Per contro sono andate bene le St (+2,57%) e le Banca Mediolanum (+5,2%), queste nell'ultima seduta nel Ftse Mib. Usciranno dal paniere principale anche le Mediaset (+1,9%), mentre dal 27 dicembre entreranno le Amplifon (-7,6%) e le Juventus (-4,6%). Fuori dal paniere principale sono volate del 6,67% le Carige, in vista dell'assemblea di domani per varare l'aumento di capitale da 400 milioni L'euro si e' mantenuto al di sopra della soglia di 1,14 dollari, attestandosi a 1,1411 dollari (da 1,1417). La moneta unica vale inoltre 126,82 yen (127,31), mentre il dollaro/yen e' pari a 111,16 (da 111,48). E' risultato volatile il prezzo del greggio. Il wti, contratto con consegna a ferraio, e' salito dello 0,7% a 46,21 dollari al barile, dopo i nuovi minimi dal luglio 2017 sotto la soglia di 46 dollari al barile.
Trump agita spettro shutdown, Wall Street a picco
A incidere anche sui listini europei le parole del presidente americano, Donald Trump, che ha annunciato che non firmera' una legge di bilancio temporaneo che scongiuri lo 'shutdown' dell'amministrazione Usa, ovvero la parziale chiusura delle attivita' federali a pochi giorni dal Natale. L'annuncio e' arrivato nel pomeriggio dal presidente della Camera, Paul Ryan, dopo un incontro con l'inquilino della Casa Bianca. "Abbiamo appena avuto un incontro molto lungo e produttivo con il presidente", ha detto Ryan, il quale "ci ha informati che non firmera' la legge approvata dal Senato la notte scorsa a causa delle sue legittime preoccupazioni per la sicurezza al confine", ha detto mandando immediatamente in fibrillazione la borsa di New York.
La paralisi dell'amministrazione pubblicana americana potrebbe partire dalla mezzanotte di domani Lo stesso Trump ha chiarito che la sua decisione tiene conto di un argomento a lui molto caro: il muro con il Messico. "Sono stato molto chiaro - ha detto - ogni finanziamento al governo deve tenere conto della sicurezza dei confini", ha spiegato facendo leva sulla paura principe degli americani, quelli di un blocco di tutte le attivita' federali, proprio a ridosso delle festivita'.
a Camera americana intanto ha approvato il progetto di legge di bilancio che finanzia il governo fino agli inizi di febbraio e prevede lo stanziamento di 5,7 miliardi di dollari per la costruzione del muro con il Messico. Il provvedimento e' stato approvato con 217 voti a favore e 185 contrari. M la misura passa ora al Senato dove quasi sicuramente non sara' approvata perche' ai repubblicani mancherebbero i 60 voti necessari al via libera. Questo aumenta le chance di uno shutdown del governo alla mezzanotte di oggi.
La partita sul budget resta quindi aperta e i tempi per un accordo e un compromesso in Congresso sono ormai ristretti, con i democratici che non sembrano disposti ad aiutare i repubblicani a uscire dall'impasse. Per Wall Street, ancora alle prese con la 'delusione' della Fed, la prova di forza del presidente e' stato un colpo duro: uno shutdown infatti rischia di aumentare ancora di piu' le incertezze sulle prospettive future dell'economia Usa, soprattutto in vista dell'insediamento del nuovo Congresso in gennaio con i democratici al controllo della Camera. L'effetto-shutdown ha colpito anche il mercato del Nymex con il petrolio, che e' crollato del 4,8% ai minimi degli ultimi 17 mesi proprio sui timori sulle prospettive economiche.