Economia
Marelli, per il sito di Crevalcore proposte vincolanti entro inizio febbraio
A Crevalcore, l'azienda intende continuare le attuali lavorazioni, ma con l'obiettivo di installare un nuovo laminatoio
Marelli, per il sito di Crevalcore proposte vincolanti entro inizio febbraio
I piani industriali saranno ufficialmente presentati entro l'inizio di febbraio come offerte vincolanti, poi si procederà a valutare, in base alle caratteristiche delle proposte, quale azienda potrà acquisire il sito di Crevalcore da Marelli. I nomi dei due possibili acquirenti, precedentemente anticipati da Il Sole 24 Ore a dicembre, sono stati confermati dal Mimit. Si tratta della società novarese Tecnomeccanica, attiva nel settore dell'alluminio pressofuso - lo stesso settore in cui opera il polo di Crevalcore - e della multinazionale Niche Fusina, nata dal rilancio industriale dell'ex Alcoa e attualmente di proprietà del Gruppo Dada. Nel primo caso, l'investimento potenziale sarebbe di 25 milioni di euro, coinvolgendo complessivamente 150 dipendenti.
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Tecnomeccanica, con 170 dipendenti nei suoi due stabilimenti in Piemonte, opera nel settore della pressofusione con lavorazioni destinate al settore automobilistico. Già fornitore di Marelli, intende continuare a rifornire i Tier 1, garantendo la continuità delle produzioni a Crevalcore, dove ha l'intenzione di installare un nuovo forno, aggiungendosi ai due già presenti, e nuovi macchinari per le lavorazioni di alluminio pressofuso. Niche Fusina possiede tre stabilimenti nel Regno Unito, in Francia e nel Veneto, con 500 dipendenti, di cui 200 nel sito vicino a Venezia dove si trova un laminatoio.
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A Crevalcore, l'azienda intende continuare le attuali lavorazioni, ma con l'obiettivo di installare un nuovo laminatoio di dimensioni più ridotte rispetto a quello del polo veneto, con nuove lavorazioni collegate. L'investimento previsto varia tra i 12 e i 15 milioni di euro, coinvolgendo circa 150 lavoratori. Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e Lavoro dell'Emilia-Romagna, ha sottolineato: «Stiamo parlando di due realtà che operano nell'ambito della lavorazione dell'alluminio, due imprese che hanno reputazione, storia ma soprattutto un progetto manifatturiero industriale concreto». Questo è emerso durante la riunione a Roma con i rappresentanti di Marelli, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, enti locali e Confindustria Emilia Centro. Stefano Boschini della segreteria nazionale della Fim ha aggiunto: «Durante l'incontro di ieri abbiamo anche avviato l'esame degli strumenti disponibili per tutelare tutti gli addetti di Crevalcore, 228 in totale, per i quali sono previsti trasferimenti, su base volontaria, o percorsi di job placement».
Le aziende interessate si impegnano a presentare i piani industriali alle parti sociali entro metà febbraio, e si prevede di concludere l'accordo entro l'inizio di marzo. Al Mimit è già programmato un nuovo incontro il 15 con sindacati e Regione Emilia-Romagna, che rappresenterà il quinto incontro dopo l'annuncio della chiusura del sito bolognese, giunto come una sorpresa il 19 settembre scorso da parte della giapponese Calsonic Kansei (controllata dal fondo americano KKR), la quale aveva acquisito la fabbrica dal gruppo Stellantis nel 2018.