Economia

Mercati, il futuro è un’incognita: ecco dove conviene investire ora

di Carlo Benetti*

Gli investitori valutino la diminuzione dell’allocazione (anche passiva) nelle azioni americane

Mercati, a tre mesi dalla crisi delle banche regionali americane i depositi si sono stabilizzati e, come previsto, l’attività creditizia è diminuita: l’impulso al credito è positivamente correlato con la crescita

In aprile la spesa per consumi è cresciuta dello 0,8% dopo una rilevazione sostanzialmente piatta in marzo (0,1%), un balzo dovuto principalmente ai servizi finanziari e assicurativi, sanitari, alla ristorazione, ai viaggi. È cresciuta anche l'inflazione, l’indice dei prezzi delle spese per i consumi personali, seguito con particolare attenzione dalla Fed, è salito dello 0,4% in aprile, 4,7% su base annua (dati “core”, al netto dei prezzi volatili di cibo ed energia), entrambi i valori sono stati superiori a quelli del mese precedente e alle attese. A cambiare le carte della narrazione contribuisce anche il Dipartimento del Commercio che pubblica il rimbalzo degli ordini di beni strumentali (esclusi quelli destinati alla difesa).

Inflazione persistente, consumatori con voglia di spendere, ordini in crescita: nonostante la morsa dei tassi l’economia americana dimostra buone capacità di resistenza, l’ostinazione dei consumatori a consumare e dei prezzi a non scendere sembrano spostare ancora più avanti l’appuntamento con la frenata dell’attività economica e rendono più difficile le decisioni del Board della Fed, il mese prossimo potrebbe decidere di spostare in avanti anche la pausa nel ciclo di aumento dei tassi. Lo spostamento in avanti della recessione, la prossimità della fine del ciclo restrittivo e una positiva stagione degli utili hanno sostenuto i mercati.

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Il registro è ancora quello dell’ottimismo, un’indagine di McKinsey sul sentiment dei consumatori americani indica che la frazione di consumatori che si aspetta una recessione si è mantenuta abbastanza costante nei primi mesi del 2023, semmai si è verificato un aumento dell’ottimismo: il 36% dei consumatori si aspetta una ripresa economica, era il 33% a marzo e il 26% nel giugno 2022.