Economia
Mps, Ferrari e... Snam. Borsa, ecco su che cosa conviene puntare nel 2025
Nel nuovo anno, gli investitori cercheranno di capire se l’andamento positivo potrà proseguire e se il mercato saprà premiare quei settori rimasti più indietro
Borsa, ecco su che cosa conviene puntare nel 2025
Con il 2024 ormai alle spalle, Piazza Affari si lascia alle spalle una buona annata e volge l’attenzione alle prospettive del 2025. L’indice Ftse Mib, in rialzo dell’11,9%, ha centrato il secondo anno di crescita consecutivo, confermandosi come una delle piazze azionarie europee più dinamiche.
I protagonisti del 2024
Unipol è stata indubbiamente sotto i riflettori, con un aumento di valore pari al 130,5%. A trainare il titolo sono stati la solidità dei fondamentali e un dividend yield superiore al 3%, elementi che hanno incoraggiato l’interesse degli investitori.
Monte dei Paschi di Siena (+117%) e Bper Banca (+105%) rappresentano due storie di successo nel comparto bancario. Hanno beneficiato di una migliorata efficienza operativa e di tassi d’interesse che, sebbene in lieve discesa, restano capaci di sostenere i margini. A tal proposito, Goldman Sachs prevede per il 2025 un consolidamento del settore europeo, con rendimenti sul capitale attorno al 13%, un livello considerato elevato rispetto alle medie storiche.
Leonardo ha saputo sfruttare la posizione di forza nel mercato della difesa, arrivando a guadagnare il 73% durante l’anno. Il risultato è dovuto anche alla crescita internazionale, in un contesto in cui la spesa per la sicurezza mantiene una tendenza al rialzo.
Prysmian ha chiuso il 2024 in progresso del 48,4%, grazie alla crescente domanda di infrastrutture energetiche e alla specializzazione in soluzioni ad alto contenuto tecnologico. Ferrari (+34,8%) prosegue la sua corsa sostenuta dal prestigio del marchio, dall’incremento delle vendite e dal rinnovato appeal della scuderia di Formula 1.
Chi ha ancora margine di crescita
Nel 2024 ha prevalso la debolezza sui titoli dei beni di consumo. Amplifon, ad esempio, ha accusato un calo del 22% da inizio anno. Barclays ne ha abbassato il target price a 35 euro, ma mantiene il giudizio overweight, segnalando che, in un’ottica di medio-lungo periodo, il settore delle apparecchiature acustiche potrebbe riservare occasioni di recupero.
Le utility come Italgas, Snam e Terna potrebbero tornare centrali nel 2025. Oltre a offrire rendimenti da dividendo più elevati rispetto ai titoli di Stato, queste società potrebbero beneficiare di un contesto monetario meno restrittivo, che favorirebbe investimenti in comparti difensivi. Per Snam, ad esempio, il target price di consenso è di 5,09 euro, con un potenziale rialzo del 21% rispetto ai livelli attuali.
Tra i titoli tecnologici, StMicroelectronics ha chiuso in netta flessione (-47%), anche a causa della forte concorrenza nel comparto semiconduttori. Tuttavia, Bank of America ha confermato la raccomandazione Buy, alzando il prezzo obiettivo a 30 euro e spostando l’orizzonte di valutazione al 2026, interpretando questa revisione come un segnale di fiducia sulle prospettive future.
Sguardo al 2025
Nel nuovo anno, gli investitori cercheranno di capire se l’andamento positivo potrà proseguire e se il mercato saprà premiare quei settori rimasti più indietro. L’ipotesi di una rotazione settoriale — con flussi di capitale diretti verso comparti difensivi o azioni sottovalutate — appare plausibile, specialmente se le banche centrali dovessero adottare un approccio più morbido sulla politica monetaria.
Il 2025, dunque, si preannuncia come un banco di prova importante sia per consolidare i successi del 2024 sia per favorire il rilancio di titoli e settori meno brillanti negli ultimi mesi.