Mps, Procura Milano chiude indagini su acquisto Antonveneta
La Procura di Milano ha chiuso le indagini sul secondo filone di inchiesta su B.Mps, quello relativo all'acquisizione di Antonveneta da parte della banca senese. In particolare, il fascicolo riguarda le operazioni di finanza strutturata Alexandria, Santorini, il Fresh e Chianti Classico utilizzate per rilevare l'istituto padovano, e coinvolge 13 indagati, tra cui l'ex presidente della banca senese Giuseppe Mussari, l'ex dg Antonio Vigni e l'ex responsabile area finanza Gianluca Baldassarri, Ivor Scott Dunbar, ex responsabile del global capital markets di Deutsche Bank, l'ex Ceo di Nomura, Sadeq Sayeed, e l'ex responsabile vendite Europa e Medio oriente della banca d'affari giapponese, Raffaele Ricci.
I reati ipotizzati dai pm milanesi Mauro Clerici, Giordano Baggio e Stefano Civardi, sono, a vario titolo, di false comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, falso in prospetto e ostacolo all'autorita' di vigilanza. Nel fascicolo sono iscritte anche la stessa Mps, Nomura e Deutsche Bank per la legge 231. Gli altri indagati sono Daniele Pirondini, ex direttore finanziario del Monte, Marco Di Santo, ex Responsabile Asset Liabilities Management e Capital Management nell'area Tesoreria di Mps; Michele Faissola, in qualita' di Head of Global Rates di Db London, Michele Foresti, Head of Structured Trading Db London, Matteo Angelo Vaghi, Head of Italian Sales Db London; e Marco Veroni, all'epoca dei fatti account manager di Db London in relazione al cliente Mps.
In un comunicato, la Procura spiega che "le indagini hanno permesso di evidenziare che nei bilanci e nelle situazioni contabili di Banca Mps comunicati al mercato, comprese tra il bilancio al 31 dicembre 2008 e la relazione trimestrale al 30 settembre 2012, sono stati esposti un risultato d'esercizio di gruppo difforme dal vero in misura compresa tra il 15,98% e l'87,62%, un patrimonio netto di gruppo difforme dal vero in misura compresa tra il 2,35% e il 6,20%, e un patrimonio di vigilanza difforme dal vero in misura rilevante in relazione all'esercizio 31 dicembre 2008, in misura tale da celare che il coefficiente di solvibilita' di banca Mps era inferiore al limite minimo regolamentare". Per quanto riguarda la capitalizzazione di mercato, quella illustrata era "difforme dal vero in misura compresa tra il 4,14% e il 24,52%". Secondo la Procura, l'ex management avrebbe occultato perdite tra il 2008 e il 2011.
Nel dettaglio, nel bilancio consolidato 2008 fu rappresentata una perdita lorda di 92,3 milioni invece del rosso "effettivamente maturato di 645,3 milioni"; nel 2009 fu indicato in bilancio un utile di 43,4 milioni "in luogo della perdita effettivamente registrata di 362,4 mln"; nel 2010 fu iscritto a bilancio un utile di 1,327 miliardi invece di un utile pari a 781,3 milioni. Fino ad arrivare, nel 2011, ad un occultamento di oltre 1,5 miliardi: la comunicazione fu di una perdita lorda pari a 4,521 mld di euro "in luogo della perdita effettivamente realizzata di 6,035 mld di euro".