Mps, tornano i dubbi Bce. Renzi pronto a riconsiderare anche Passera. Rumors
Non c'è pace per il Monte. Mentre il titolo continua a scendere in Borsa ormai sotto la soglia psicologica dei 0,20 euro, pare che a Francoforte, scettica sin dalla prima ora sul cambio di amministratore delegato in pieno processo di rilancio con il nuovo piano disegnato da Viola, inizi a essere poco fiduciosa sulla effettiva realizzazione da parte del neo timoniere Marco Morelli del progetto di risanamento che verrà accompagnato sul mercato dalla coppia Mediobanca-Jp Morgan. Quadro che fa salire le quotazioni della proposta alternativa dell'ex Banca Intesa Corrado Passera.
Al posto del difficile aumento di capitale da abbinare a una complessa dismissione degli Npl, il banchiere con l'aiuto di Ubs ha proposto un rafforzamento patrimoniale che non ricorre al mercato ma che fa leva su una conversione dei bond subordinati venduti agli investitori istituzionali. Oltre ai ritardi previsti alla realizzazione del piano che era già stato bollinato dall'Eurotower e su cui Morelli vorrà dire la sua e al lancio del nuovo piano industriale (previsto da Viola per il 26 settembre) obtorto collo posticipato dall'ingresso del nuovo amministratore delegato, l'incertezza sul futuro della banca senese cresce di ora in ora (e il termometro della Borsa lo misura puntalmente) mentre si rincorrono le voci in ambienti finanziari di un inquietudine del grande azionista Tesoro che starebbe riconsiderando la possibilità di far ricorso a una garanzia pubblica sull'operazione da 5 miliardi di euro.
Anche se il governo ha piena fiducia nel nuovo timoniere Marco Morelli, sull'esito dell'operazione pesano incognite nei confronti delle quali il top management puo' poco, dall'esito del referendum costituzionale all'andamento generale dei mercati nei primi mesi del 2017 quando appuntoè previsto l'aumento di capitale. La Borsa è inquieta e Passera intanto si frega le mani, anche perché mentre Morelli pare stia sondando anche i ricchi fondi sovrani che però in tempi grami di commodity low cost, l'ex ministro del Governo Monti i partner disposti a sborsare i quattrini per il turnaround del Monte li ha già pronti in batteria. Così, pare che Renzi pur di evitare l'imbarazzante inversione ad U del ricorso alla necessaria garanzia pubblica sull'aumento di capitale, sia meno sordo all'aternativa Passera. E gli sherpa si sono già attivati per realizzare un faccia a faccia lontano da occhi indiscreti.