Economia
Nexi, Mercury fa cassa col 7,7%.Titolo ko. Si rafforzano BlackRock e Gic
I fondi che controllano Nexi fanno cassa e altri big fra gli istituzionali ne approfittano per rafforzarsi nel capitale o per fare il loro ingresso. Nexi in calo di oltre tre punti percentuali a Piazza Affari, dove stamane il titolo oscilla a 11,98 euro per azione a metà mattinata (-3,26% rispetto alla chiusura precedente), dopo che ieri sera Mercury UK, holding che raggruppa le partecipazioni in Nexi detenute da Bain Capital, Advent e Clessidra, ha collocato 58,5 milioni di titoli a mercati chiusi.
La partecipazione corrisponde al 7,7% del capitale di Nexi ed è stata ceduta a 11,6 euro per azione, con uno sconto del 6,3% rispetto al prezzo di chiusura del titolo di ieri. Previsto un lock-up post cessione di 90 giorni. Dopo il collocamento, curato da Goldman e Citi insieme a Barclays, Banca Imi e Mediobanca, la quota di partecipazione di Mercury UK cala al 52,5% destinata peraltro a ridursi al 42,6% dopo la vendita ad Intesa Sanpaolo di una partecipazione del 9,9% (per complessivi 653 milioni di euro, equivalenti ad un prezzo di circa 10,51 euro per azione).
Tale cessione avverrà alla conclusione della cessione a Nexi delle attività di merchant acquiring dell’istituto svolta nei confronti di oltre 380.000 punti vendita, prevista entro l’estate di quest’anno. Proprio la transazione in corso con Intesa Sanpaolo aveva fatto ritenere a molti analisti che eventuali ulteriori collocamenti dei titoli in capo a Mercury UK, comunque attesi, potessero avvenire dopo l’estate.
Secondo quanto rivela l'Ansa, il pacchetto di azioni messo in vendita ha fatto il tutto esaurito nel giro di un'ora. A farsi avanti sono stati oltre 100 investitori istituzionali con una domanda per 2,8 miliardi di euro, pari a cinque volte l'offerta, che ammontava a 560 milioni.
Chiuso il book, fra i nomi in lizza per le azioni emergono nomi di peso, alcuni dei quali già presenti della società dei pagamenti, come il fondo sovrano di Singapore Gic, Norges Bank, BlackRock, Jp Morgan, Wellington e Henderson.